
Si è concluso lo scorso weekend il “Terralba Doc Bovale Jazz Festival”, quarta edizione della due giorni in cui le eccellenze enogastronomiche si sono fuse col grande jazz per meglio far conoscere ed apprezzare il territorio ad un pubblico raffinato. La manifestazione testimonia il grande impegno di Terralba (Or), da poco divenuta Città del Vino, nel portare avanti iniziative di valorizzazione e riscoperta delle produzioni locali all'insegna della sostenibilità: basta pensare a come è cresciuto nel giro di pochi anni il numero delle aziende vinicole e di strutture ricettive come i B&B, in attesa di organizzare sempre meglio un modello integrato di sviluppo culturale, economico e turistico che incrementi l'appeal del luogo.
La manifestazione è iniziata il 15 luglio con un visita guidata delle valli da pesca - ricche di tradizione piscatoria (metodi di pesca e stabulazione dei prodotti ittici) e di storia (dal periodo prenuragico, fenicio, cartaginese, romano e bizantino a quello medioevale e aragonese) - e delle cantine locali - dove si lavora il Bovale, vitigno qui coltivato fin dall'antichità e da sempre protagonista per la sua originalità e personalità - per finire in serata con degustazioni e musica. Con l'occasione è stato anche inaugurato il I° Percorso Museale a cura di Fashion Sardinia.
Il giorno successivo, alla presenza del Vice Sindaco di Terralba Stefano Siddi, si è è tenuto un interessante convegno su “Vino e Territorio”, presieduto da che ha raccolto gli interventi di numerosi esperti sui temi del marketing territoriale.
Tra questi Paolo Benvenuti, Direttore dell'Associazione Nazionale Città del Vino e Presidente dell'Associazione Internazionale Iter Vitis, che ha raccontato le esperienze e i progetti delle Città del Vino che mettono in rete Comuni, forze economiche e sociali, imprese agricole e vitivinicole e mondo produttivo delle tipicità, dell’artigianato, del commercio, della cultura e dell’accoglienza.
Pierpaolo Penco, esperto di Wine Marketing, ha parlato di wine business ed enoturismo attraverso un focus sul caso dello Schioppettino di Prepotto, promosso dai suoi produttori con un Piano di Marketing Strategico e di Comunicazione che ha contribuito ad aumentarne visibilità, distribuzione sui mercati anche esteri e attrattività nei confronti di turisti e visitatori.
Amelia De Francesco, Giornalista-Blogger di Loveat-Italy, ha invece portato l'esempio di “LuccaBiodinamica” a sostegno del suo contributo su come e perché comunicare l’enogastronomia territoriale, dove il “fare rete” - come parola chiave che unisce prodotto, territorio e cultura (locale ma non solo) - è la via per una promozione coerente e duratura di un territorio.
“I paesaggi del vino: antiche metodologie di produzione nella Sardegna centrale” è il titolo dell'affascinante “lezione” tenuta da Cinzia Loi, Ricercatrice presso l'Università degli Studi di Sassari, sui palmenti rupestri di epoca nuragica e romana-alto medievale censiti nell'Isola.
Sono intervenuti anche il Presidente Nazionale dell'Unione Nazionale Ambiente & Agriturismo, Carlo Dettori, che ha parlato dell'attività dell'UNAATin Italia per promuovere forme di turismo sociale che, attraverso l'opera degli operatori agrituristici e artigianali associati, diffondano momenti di educazione alla difesa dell'ambiente naturale e delle biodiversità, al benessere e ad una corretta alimentazione. A questo proposito Paolo Carta, Tour Operator locale, ha illustrato le numerose possibilità di confezionare e offrire ai visitatori pacchetti turistici locali collegati all'accoglienza e alla scoperta del territorio e alla partecipazione a laboratori didattici e produttivi.
L'intervento del curatore del Convegno Giuseppe Frau (referente UNAAT della Sardegna e Guida turistica - GAE regionale) ha riportato una significativa carrellata, corredata da immagini realizzate dallo stesso Frau, delle esperienze dirette compiute nel territorio alla luce di alcune delle tematiche del turismo attuale: Slow tourism, Educationals, Turismo attivo e rurale, Itinerari culturali alla scoperta del patrimonio artistico e delle attività lavorative tradizionali a partire dalle diverse fasi della vendemmia locale. “Per noi Terralbesi - ha voluto sottolineare Frau - è stato un inizio “dolce”, per creare un'alleanza più convincente e duratura nel tempo. Abbiamo capito che la cosa più importante è rafforzare la consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie valenze, che sono peraltro enormemente creative grazie alla varietà del lavoro tradizionale ed alla versatilità del territorio, che va dalla pianura fino alle zone umide, incastonato tra il parco montano del Monte Arci e le colline metallifere del Parco Geominerario Storico e Ambientale, con una naturale memoria storica radicata nell'agricoltura, nella pesca, nelle miniere vicine”.
Molto apprezzata la professionalità con la quale il referente provinciale dell'ONAV, Marco Stuardo, ha curato la degustazione dei vini della Cantina Melis di Abele Melis, della Cantina del Bovale di Tuveri Tatiana Mary e dell'Azienda Agricola Massimo Perra. Una menzione speciale, infine a Massimo Atzori e Filippo Erasmo, i primi autori (quattro anni fa) di Bovale Jazz, e un ringraziamento a a tutti musicisti che hanno allietato le serate, alla collaborazione di Proloco, Terralba DOC, Studenti senza Confini, Intercultura AFS, Museo della bicicletta di Marcello Murgia e Casa museo "Campidanese" di Giuseppe Ranieri, all'artista pittrice e scultrice Dina Pala, all'accoglienza professionale dei signori Massimo e Daniela Cocco dell'Albergo diffuso Corte di Lucina in collaborazione con la Pasticceria Gelateria "SHARDANA" dove hanno soggiornato i relatori e a tutti gli altri operatori commerciali: dai ristoranti “Cibò Qibò”, “Grekà”, “Da Lucio” a Marceddì e “Sa cabixetta”, all'artista fioraia Assunta Vinci di San Nicolò Arcidano, dal caseificio artigianale Dedoni e il Laboratorio di dolci sardi sardi Valeria Grussu allo Stabulario Niedditas e L'Orto di Eleonora che hanno contribuito con i loro prodotti. (di Alessandra Calzecchi Onesti)


























