Comune di Caiazzo

  • Telefono: 0823 615728
  • Fax: 0823 868000
  • Sitoweb: Caiazzo
  • Socio dall'anno: 2020
  • Sede Amministrativa
    Piazzetta Martiri Caiatini 1 81013 Caiazzo (Caserta)

Origine del nome

Una leggenda narra che Caiatia,  nome romano di Caiazzo, provenga dalla ninfa Calatio, figlia del Tifata, che con il dio Volturno “prendeva sollazzo”.   La  ninfa, temendo di essere scoperta dal padre, fuggì per fondare la nostra Città.

Il Territorio

  • Num. Abitanti: 5
  • Altitudine: 200
  • Superficie: 37,04 km²
  • Santo Patrono: Santo Stefano - 29 ottobre
  • Codice ISTAT: 061009
  • Codice Catastale: B362
  • Prefisso: 0823
  • PEC: comunecaiazzo@pec.comune.caiazzo.ce.it
  • Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Stefano Giaquinto


Storia

«Perantiquum oppidum» la definirono gli scrittori antichi. Ma antica di quanto? Impossibile da definire. Non sono certamente gli avanzi di mura megalitico-poligonali ad indicarne l’antichità, giacché esse stanno ad attestare solamente una fase di gran lunga più recente rispetto alla sua origine: addirittura di età romana, allorquando, all’inizio del III sec. a.C., a Caiatia fu dedotta una colonia che espletò un ruolo di concentrazione forzata delle vinte popolazioni sannitiche disseminate nei «vici» del territorio caiatino. Sito «perantiquum», quindi, abitato in epoca preistorica, (come attesta la scoperta nel suo territorio di una tomba della cultura del «Gaudo»), certamente preromano, forse anche presannitico. Antico come il misterioso, affascinante toponimo. Affascinante come la favola antica cui si è sentito il bisogno di ricorrere per spiegarne l’origine: la ninfa Calata; figlia di Tifata, ardentemente amata da Volturno, per sfuggire all’ira del padre, venne in questo luogo e vi fondò una città. L’opinione più accettata è che Caiatia sia stata fondata dagli Opici come territorio dotato di impianti difensivi sui punti più elevati (Monte S. Croce – Caiazzo – Monte Alifano). Ebbe una fase di influenza etrusca e fu poi conquistata dai Sanniti, nella loro fase di espansione, nel 431 a.C., svolgendo un ruolo di supporto di relazioni commerciali. Tra il 312 e il 306 a.C., durante la seconda guerra sannitica, fu sotto il potere di Roma ed assunse l’aspetto di Città vera e propria con il suo impianto urbano. A Roma si ribellò con Capua durante la guerra sociale. Fu poi definitivamente riconquistata da Silla, diventando Municipio in epoca imperiale. Quantunque tra gli studiosi, alla luce di revisione critica, si vada delineando la tendenza a negare a Caiazzo il ruolo di patria di quel Console Aulo Attilio Caiatino che, nel 254 a.C. conquistò Panormum (Palermo) e che divenne dittatore nel 249, la tradizione lunga e consolidata continua ad annoverarlo tra i figli più illustri della Città. Forse gravemente saccheggiata dai Goti, dai Vandali e, successivamente, dai Saraceni, fu incorporata nel feudo di Montecassino. Appartenne, di seguito, al ducato di Benevento e alla contea di Capua sotto i Longobardi. Successivamente, in età normanna, il Conte Rainulfo, Signore della Città, prese parte alla prima crociata portando con sé un folto stuolo di nobili Caiatini. Fu sede vescovile da epoca remota, antecedente al VIII secolo, come asseriscono gli antichi autori locali. Nel 1229 Federico Il, il cui protonotario Pier delle Vigne era probabilmente di Caiazzo, riconquistò la Città e il Castello, dei quali si era impadronito l’esercito pontificio di Giovanni di Brienne e del Cardinale Giovanni Colonna, istituendovi, nel 1248 la «schola rationis» (corte dei conti). Il castello, che già aveva ospitato il grande Imperatore, fu ampliato dagli Angioini e, sotto il regno di Alfonso I d’Aragona, ospitò la favorita del Re, Lucrezia d’Alagno. Varie volte il sovrano aragonese venne qui a riposarsi, accompagnato dal suo amico Antonio Panormita «Cavalcando soletto per le amene campagne». La Città fù in seguito feudo di potenti casate, tra cui quelle dei Glignette, dei Sanseverino, dei de’ Rossi, dei de’ Capua, ultimi suoi feudatari furono i Corsi di Firenze. Fu scelto come luogo di caccia da Carlo e Ferdinando IV di Borbone. Verso la fine del 1798 Caiazzo fu occupata dalle truppe francesi, che si accasermarono nel Convento e nella Chiesa di S. Francesco, mentre si piantava l’albero della libertà nella piazza del mercato. L’ 8 gennaio 1799 i napoletani, sotto il comando del Duca di Roccaromana, Lucio Caracciolo, assediarono la Città e la ridussero in loro potere. Teatro di ripetute ribellioni popolari nei giorni della Repubblica Partenopea contro i gentiluomini, che subirono arresti mentre le loro dimore venivano saccheggiate, la Città non restò poi estranea al fenomeno della Carboneria, giacché quasi tutta la borghesia terriera vi si affiliò, tenendo le riunioni segrete nell’ex Convento dei Cappuccini, non nascondendo successivamente, forse per calcolo, le sue simpatie per la causa italiana e la «rivoluzione» garibaldina. Fu questa, probabilmente, la ragione per cui i popolani caiatini, guidati dal maniscalco Santacroce, in quelle tristi giornate del 20 e 21 settembre 1860, si schierarono dalla parte dei Borboni. Poi vennero i Piemontesi. Nel 1943 tra incendi e distruzioni subiti dalla Città abbandonata dai suoi abitanti fra numerose altre vittime, ventidue inermi contadini, tra i quali bambini in tenerissima età, furono barbaramente massacrati per ordine di un giovane ufficiale tedesco Wolfgang Lehnigk Emden, senza alcun motivo umanamente comprensibile. Era il 13 ottobre a Monte Carmignano. (fonte: Estratto dal B.U.R.C. - 2° supplemento al n. 38 del 21 settembre 1992)

Feste

Ancora oggi è tradizione accendere le candele benedette il 2 febbraio giorno della festa della “a cannelore” quando c’è un temporale o per la morte di un ammalato grave.
Il 3 febbraio, giorno della Festa di S. Biagio, si possono gustare i “Viscuotte di S. Biase” e in chiesa la gola dei fedeli è unta con olio santo.
E’ tradizione per il giorno di S. Giuseppe accendere grandi falò per rendere propizio il raccolto
La “Rummeneca de’ Palme” vi è una suggestiva processione che parte dalla chiesa di S. Apollonia per recarsi alla cattedrale per benedire i ramoscelli d’olivo. Queste “palme“, oltre ad essere scambiate come augurio, sono usate dai capifamiglia per benedire con l’acqua santa la famiglia il giorno di Pasqua e sono poste dai contadini sui loro terreni come buono augurio.
Il giovedì santo è tradizione vistare i “sepolcri“, suggestivamente ornati di germogli di grano, per ricordare l’Ultima Cena la sera in chiesa. La processione serale del Venerdì Santo è caratterizzata da un profonda partecipazione dei fedeli. Le statue del Cristo morto, seguito dagli uomini e quella dell’Addolorata, seguita dalle donne, attraversano le strade del paese accompagnate da canti e preghiere.
Il giorno del Corpus Domini tutte le strade sono coperte da tappeti multicolori di fiori
La Pentecoste è chiamata “Pasqua rusata“, perché nel mese delle rose gli innamorati la notte della vigilia della festa spargevano petali di rosa davanti la casa della donna amata e vegliavano per evitare che per dispetto qualche rivale la cospargesse di biada.
Il 26 luglio prima che la processione di S. Anna rientri nella Cattedrale, vengono suonate le campane a distesa per ringraziare lo scampato pericolo del terremoto del 1805 avvenuto, secondo i fedeli, per intercessione della Santa.
Un’altra grande festa è il 29 ottobre in onore di S. Stefano,vescovo di Caiazzo.

Informazioni Turistiche

La Città di Caiazzo, posta a 200 metri sul livello del mare nella Media Valle del Volturno, si estende su un ampio territorio che comprende una parte collinare coltivata ad ulivi e vite, ed un’area pianeggiante vocata alle produzioni agricole lambita dal fiume Volturno. Dista 17 km da Caserta e, grazie alla favorevole posizione geografica, si presenta come punto di raccordo tra la pianura di Terra di Lavoro, il territorio dell’Alto Casertano e la Provincia di Benevento. Sede di importanti attività artigianali ed agroindustriali con produzione di vino e latticini, partecipa all’Associazione Città del Vino ed  aderisce all’ Associazione Città dell’Olio per la sua tradizione nella lavorazione di olio di qualità documentata fin dal medioevo. Il centro abitato, sorto nella zona collinare, ed il castello longobardo, edificato sulla collina dell’ arx romana, dominano a tutto campo l’orizzonte di un panorama spettacolare. Percorrendo il centro storico, tra botteghe e luoghi di ristoro, si scoprono le testimonianze del suo passato dalla civiltà osco-sannita al dominio aragonese fino al Regno dei Borboni. Passeggiando nella parte più antica della Città si scoprono le mura megalitiche, i vicoli medioevali, le chiese rinascimentali e barocche, i palazzi catalani del XV secolo con i bellissimi portali, ed il castello longobardo scoprendo una delle città della Provincia di Caserta che meglio ha saputo conservare e tramandare la sua storia e la sua memoria. Alle bellezze storiche si affiancano quelle naturalistiche e gastronomiche e le suggestive tradizioni popolari. Infatti negli ultimi anni Caiazzo è meta di chi ama trascorrere un weekend dedicato al buon cibo con escursioni naturalistiche favorite dalla varietà dei paesaggi che la rendono viva e suggestiva.

Denominazioni collegate

Casavecchia di Pontelatone

Casavecchia di Pontelatone

Regione di riferimento: Campania
Enoregione: AVERSANO
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Castel Campagnano , Comune di Pontelatone, Comune di Caiazzo

Enti Interessati
mostra/nascondi

Doc casavecchia di pontelatone

Terre del Vulturno

Terre del Vulturno

Regione di riferimento: Campania
Enoregione: AVERSANO
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Comune di Castel Campagnano , Comune di Pontelatone, Comune di Caiazzo

Enti Interessati
mostra/nascondi

Terre del volturno

Campania

Campania

Regione di riferimento: Campania
Enoregione: AREA VESUVIANA, CAMPI FLEGREI E ISCHIA, AVERSANO, CILENTO, IRPINIA,COSTIERA AMALFITANA, AREA SORRENTINA E CAPRI, LITORALE DOMIZIO E ALTRO CASERTANO, SANNIO
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Pro Loco PLANCA, Comune di Vitulano, Comune di Venticano, Comune di Tufo, Comune di Tramonti, Comune di Torrecuso, Comune di Terzigno, Comune di Telese Terme, Comune di Taurasi, Comune di Solopaca, Comune di Sant'Agata De' Goti, Comune di San Lupo , Comune di San Lorenzo Maggiore, Comune di San Lorenzello, Comune di Roccabascerana, Comune di Ravello, Comune di Puglianello, Comune di Procida , Comune di Pratola Serra, Comune di Pontelatone, Comune di Ponte, Comune di Petruro Irpino, Comune di Paupisi, Comune di Paduli, Comune di Montesarchio, Comune di Montefredane, Comune di Montefalcione, Comune di Mondragone, Comune di Melizzano, Comune di Maiori, Comune di Lapio, Comune di Guardia Sanframondi, Comune di Galluccio, Comune di Furore, Comune di Frasso Telesino, Comune di Foglianise, Comune di Dugenta , Comune di Chianche, Comune di Cerreto Sannita , Comune di Centola, Comune di Castelvenere, Comune di Castelfranci, Comune di Castel Campagnano , Comune di Campoli del Monte Taburno, Comune di Caiazzo , Comune di Caggiano, Comune di Bonea, Comune di Benevento, Comune di Avellino, Comune di Aquara , Comune di Amorosi, Comune di Durazzano , Provincia di Benevento

Enti Interessati
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Campani

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