Comune di Calosso

  • Telefono: 0141 853126
  • Fax: 0141 853126
  • Sitoweb: Calosso
  • Sede Amministrativa
    Via Roma 7 14052 Calosso (Asti)

Origine del nome

Secondo l'Olivieri, studioso di toponomastica piemontese, il nome Calosso deriverebbe dal gentilizio romano 'Callucius' mentre un'altra scuola di pensiero lo farebbe derivare da 'Calocero' interpretazione medioevale di San Calogero, santo venerato a Calosso fino alla metà del '700. Parlando in maniera più dettagliata di Calosso il primo documento nel quale viene menzionato il paese è un atto del 960 d.C. dove viene citato un certo Arimanno de Calocio come testimone di una permuta di terreni da parte di Brunengo Vescovo di Asti.

Il Territorio

  • Num. Abitanti: 1317
  • Altitudine: 399
  • Superficie: 15.72
  • Ettari Vitati: 1000
  • Santo Patrono: Beato Alessandro Sauli
  • Codice ISTAT: 5015
  • Codice Catastale: B425
  • Prefisso: 141
  • PEC: calosso@cert.ruparpiemonte.it
  • Zona Sismica: 4
  • Zona Climatica: E
  • Gradi Giorno: 2817
  • Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Giuseppe Ugonia


Storia

Calosso in epoca comunale era un feudo tra i più importanti del Consortile di Acquosana che comprendeva Canelli, Calamandrana, San Marzano Oliveto, Agliano, Moasca, Castelnuovo Calcea, ecc., nato per tutelare i feudi minori dalle mire espansionistiche delle famiglie astesi degli Asinari, Roero, Solaro, De Castello, ecc. Molti di questi feudi diventarono una facile preda a causa di un curioso motivo: Calosso ad esempio aveva diverse famiglie nobili (menzionate per altro nel Codex Astensis). Queste famiglie erano generalmente molto feconde, ad esempio quella di Ottone Papino aveva nove figli e fin qui tutto normale senonché alla morte del padre il feudo veniva inesorabilmente smembrato in parti minute. In pratica molti signori calossesi erano nobili più di titolo che di fatto. L'evidente debolezza e le guerre tra Guelfi e Ghibellini di quegli anni fecero sì che in meno di un secolo i signorotti calossesi cedettero le loro parti di feudo alle potenti famiglie astesi per evitare ulteriori danni provocati dalla guerra civile che imperversava a cavallo del 1300 e che aveva già portato distruzione in paese, come ci narra lo storico De Canis nel suo 'Del contado rustico di Acquosana', '...atterrarono il castello e uccisero quasi tutti gli abitanti di Calosso'.
Circa mezzo secolo più tardi, verso la fine dell'indipendenza di Asti e precisamente nel 1377, l'intero feudo di Calosso venne acquistato dal nobile banchiere astigiano Percivalle Roero. Proseguendo nel 1387 troviamo Calosso tra i possedimenti della dote di Valentina Visconti andata in sposa a Luigi d'Orleans. In seguito a questo matrimonio la contea di Asti passa sotto la Francia. Seguiranno centocinquanta anni di dominazione francese non molto piacevoli. Nel 1531 Calosso con la contea di Asti passa ai Savoia e con l'inizio del 1600 e le sue due guerre di secessione del Monferrato verrà coinvolto in una serie infinita di alloggiate, di occupazioni e chi più ne ha più ne metta da parte dei vari eserciti di passaggio sia spagnoli che francesi e savoiardi a causa dell'importante punto strategico rappresentato dal castello di Calosso. Nel 1642 ne verrà distrutta una parte. Fortunatamente con la Pace dei Pirenei nel 1659 Calosso perde la sua importanza strategica e il suo castello imponente fortezza cinquecentesca diventa residenza di campagna della famiglia Roero. In questo triste periodo bellico Calosso sale in auge per un'altra importante peculiarità: la produzione del vino Moscato. Come ne attestano numerosi documenti di quell'epoca questo prezioso nettare andò addirittura ad arricchire la mensa della regina Madama Cristina, moglie di Carlo Emanuele I e molte altre nobili tavole torinesi. Con la fine del diciassettesimo secolo finisce per Calosso un periodo caldo e drammatico consegnandolo finalmente ad un'esistenza più tranquilla e consona a molti piccoli paesini piemontesi.
(Notizie tratte dal libro 'Gente di Calosso - Dagli albori al ventesimo secolo' di Piero Bussi)

Feste

FIERA DEL RAPULE’ – terzo fine settimana di ottobre. Appuntamento ormai indelebile sull’agenda dell’autunno astigiano, la manifestazione trae ispirazione per il nome dall’antica e tradizionalissima pratica della vendemmia dei grappoli tardivi, detti nel dialetto locale Rapulin ‘d San Martin.  Il terzo week-end di ottobre, terminate per molte aziende le fatiche della vendemmia, quando il clima si rinfresca e la campagna si tinge dei colori caldi e vivi dell’autunno, il borgo di Calosso si anima con il suo percorso enogastronomico che consente a tutti di deliziare il palato con un vasto assortimento dei piatti tipici della cucina locale accompagnati dagli ottimi vini DOC e DOCG dei 25 produttori che fanno parte dell’Associazione Crota ‘d Calos.
A far da cornice alle degustazioni la magnifica atmosfera dei crotin, antiche cantine scavate nel tufo che giacciono sotto la maggior parte delle abitazioni del centro storico; essi guidano i visitatori attraverso un suggestivo itinerario che si snoda nel sottosuolo del borgo calossese.
Per tutta la durata della fiera vie e piazze del centro storico vengono allietate da figuranti, artisti di strada, cantastorie e, la domenica, da un variopinto e variegato mercatino a Km Zero, sulle cui bancarelle vengono esposti prodotti di vario genere appartenenti alla filiera corta. www.fieradelrapule.it
CAMMINA CAMMINA - Abbiamo, inoltre, la “Festa dell’estate” che al suo interno comprende il “CAMMINA CAMMINA” percorso tra le vigne che collega le più importanti aziende vitivinicole. Si svolgono oltre a queste iniziative anche alcuni eventi culturali che si attuano in cascine, intendendo per cascine le aziende vitivinicole che producono moscato d’Asti.
BAGNA CAODA DEL BEATO - Mentre novembre, mese in cui Calosso celebra la festa patronale di S. Alessandro Sauli, offre per due week end consecutivi la possibilità di gustare uno dei piatti più tipicamente piemontesi: la “BAGNA CAODA DEL BEATO” preparata e servita dalla Pro Loco di Calosso, secondo la maniera dettata dalla più antica tradizione culinaria piemontese

Informazioni Turistiche

COSA VEDERE
Calosso è immerso in un ambiente naturalistico e paesaggistico incantevole a sottolineare quanto un insediamento umano possa integrarsi con il paesaggio che lo circonda. Il paese vanta un caratteristico borgo medievale, il centro storico, disseminato di ricchezze di valore architettonico e dominato dal castello e la chiesa di San Martino.
Di datazione antecedente l'anno Mille, il castello deve la sua imponenza alla massiccia torre cilindrica ornata da archetti pensili e merli guelfi; il suo interno è caratterizzato da antichi saloni cui si accede attraverso il portale barocco del '600, mentre ai livelli inferiori si articolano i sotterranei; dal parco, infine, il visitatore gode di un'incantevole veduta a 360° delle colline circostanti, che ben si presta ad appagare l'obiettivo delle più esigenti macchine fotografiche. 
Affianca il castello la Chiesa di San Martino, magnifica cattedrale che risale, presumibilmente, al XII secolo, ulteriormente impreziosita da uno straordinario ed artistico coro ligneo, e da una maestosa navata centrale, cui si accede tramite il portale, pregevole opera di intaglio barocco.
Il centro storico svela poi un suggestivo itinerario che si snoda nel sottosuolo, opera funzionale delle mani ingegnose della gente del passato: sono i crotin, antiche cantine scavate nel tufo, uniche nel loro genere, che fanno da sfondo alle degustazioni di piatti e vini tipici che caratterizzano l'ormai conosciutissima Fiera del Rapulè, appuntamento irrinunciabile del terzo week end di ottobre. Il punto panoramico di Crevacuore, invita a passeggiate sui sentieri di San Siro e di Rodotiglia.

Da vedere anche il Museo di antiche attrezzature vitivinicole presso Viten e il Museo storico della memoria con reperti delle due guerre mondiali presso sede Associazione “Amici di Calosso”

Il Comune fa parte della Strada del Vino Astesana. Dal 2014 il territori vitato è riconosciuto dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità.

BUONE PRATICHE
In fase di realizzazione presso la Scuola Primaria di Calosso il Progetto “Frutta a Scuola” di educazione alimentare rivolto ai ragazzi
Nell’ambito delle iniziative comunali volte al risparmio energetico e alla salvaguardia dell’ambiente, il Comune ha ristrutturato la Scuola Primaria per il risparmio energetico installando un impianto a pannelli solari e coibentando ulteriormente la struttura con sistemi innovativi.
Il Comune promuove "Orto in condotta" in collaborazione con Slow Food a cura della scuola elementare.
Il Comune di Calosso con delibera approvata in Consiglio Comunale si è autodefinito primo comune libero da cibo spazzatura.

Denominazioni collegate

Freisa d'Asti

Freisa d'Asti

Regione di riferimento: Piemonte
Enoregione: ALTO MONFERRATO, TERRE DEL GAVI E TERRE DEL MOSCATO, BASSO MONFERRATO E COLLINE TORINESI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di San Damiano d'Asti, Comune di Rocchetta Tanaro, Comune di Quaranti, Comune di Nizza Monferrato, Comune di Montegrosso d'Asti, Comune di Moncalvo, Comune di Mombaruzzo, Comune di Moasca, Comune di Isola d'Asti, Comune di Costigliole d'Asti, Comune di Cortiglione, Comune di Cocconato, Comune di Castagnole delle Lanze, Comune di Canelli, Comune di Calosso, Comune di Calamandrana, Comune di Albugnano, Comune di Agliano Terme

Enti Interessati
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Doc freisa d asti

Monferrato

Monferrato

Regione di riferimento: Piemonte
Enoregione: ALTO MONFERRATO, TERRE DEL GAVI E TERRE DEL MOSCATO, BASSO MONFERRATO E COLLINE TORINESI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Strevi, Comune di San Damiano d'Asti, Comune di Rocchetta Tanaro, Comune di Quaranti, Comune di Ovada, Comune di Novi Ligure, Comune di Nizza Monferrato, Comune di Montegrosso d'Asti, Comune di Moncalvo, Comune di Mombaruzzo, Comune di Moasca, Comune di Isola d'Asti, Comune di Gavi, Comune di Costigliole d'Asti, Comune di Cortiglione, Comune di Cocconato, Comune di Castagnole delle Lanze, Comune di Casale Monferrato , Comune di Canelli, Comune di Calosso, Comune di Calamandrana, Comune di Asti, Comune di Alice Bel Colle, Comune di Acqui Terme , Comune di Tagliolo Monferrato

Enti Interessati
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Doc monferrato

Asti

Asti

Regione di riferimento: Piemonte
Enoregione: ALTO MONFERRATO, TERRE DEL GAVI E TERRE DEL MOSCATO, BASSO MONFERRATO E COLLINE TORINESI, LANGHE E ROERO
Tipo denominazione : DOCG
Enti Collegati
Comune di Verduno, Comune di Treiso, Comune di Strevi, Comune di Quaranti, Comune di Nizza Monferrato, Comune di Neviglie, Comune di Mombaruzzo, Comune di Moasca, Comune di Costigliole d'Asti, Comune di Castagnole delle Lanze, Comune di Canelli, Comune di Calosso, Comune di Calamandrana, Comune di Alba, Comune di Acqui Terme , Comune di Serralunga d'Alba

Enti Interessati
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Docg asti

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