Città del Vino

Comune di Lamezia Terme

Telefono: 0968 2071
Fax: 0968 462470
Sitoweb: Lamezia Terme
Sede Amministrativa
Via Sen. Arturo Perugini 88046 Lamezia Terme (Catanzaro)

Origine del nome

La prima parte del nome si riferisce al fiume Amato che in passato era chiamato Lamato, dal latino Lamatus. La specifica "Terme" si riferisce alla presenza nel luogo delle "Terme Caronte". (fonte: www.comuni-italiani.it)

Il Territorio

Num. Abitanti: 70261
Altitudine: 216
Superficie: 162.43
Santo Patrono: SS. Pietro e Paolo
Codice ISTAT: 79160
Codice Catastale: M208
Prefisso: 968
PEC: protocollo@pec.comunelameziaterme.it
Zona Sismica: 1
Zona Climatica: C
Gradi Giorno: 1199
Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Paolo Mascaro

Storia

Lamezia Terme nasce nel 1967 dall'unione dei comuni di Nicastro, Sambiase e Santa Eufemia, ma gli storici preferiscono affermare che dopo 11 secoli la città è rinata dagli insediamenti prima protostorici e poi bizantini presenti nel Golfo di S. Eufemia, già citato da Aristotele come "Sinus Lameticus”.

Feste

Tra gli eventi: gli incontri tra letteratura e filosofia de Il Sabato del Villaggio (gennaio-giugno),"Trame, Festival dei Libri sulle Mafie" (giugno), il "Teatro Magna Graecia" nella cornice dell'abbazia benedettina (luglio-agosto), il Lamezia Wine Fest di fine dicembre nell'elegante Palazzo Nicotera.

Informazioni Turistiche

Principali attrattive turistiche sono i resti del Castello normanno-svevo e del complesso medievale dell'abbazia di S. Maria, l'area archeologica di Terina, La Casa del libro Antico con oltre 2500 libri stampati dall'inizio del sec. XVI, i musei Diocesano ed Archeologico, il Bastione di Malta eretto nel '500 per ordine del Vicerè di Napoli, la moderna statua in bronzo di Federico II di Svevia e le Terme di Caronte, sorgenti di acque minerali sulfuree e fanghi già note ai Romani per i loro effetti salutari. Consigliata una passeggiata al Giardino Botanico con oltre 1000 specie di piante, al Parco Urbano di S. Pietro Lametino e all'oasi naturalistica di Parco Mitoio, con un anfiteatro da 2.500 posti che in agosto ospita un festival di musica indipendente. A metà strada fra la costa tirrenica e l'Appennino calabro, all'estremità occidentale dell'istmo di Marcellinara questa è la striscia di terra più stretta della penisola italiana, dove il Tirreno dista in linea d'aria circa 30 km dallo Ionio. Tutta l'area vanta una vivace e rinomata coltivazione dell'olivo, da cui si produce la dop Lametia, e della vite dalla quale si ricavano le numerose tipologie (Bianco, Rosato, Rosso anche Novello e Riserva, Greco, Passito, Spumante anche Rosato, Greco nero, Mantonico e Gaglioppo) dell'omonima doc. Le sue origini remotissime risalgono addirittura al 2000 a. C., quando i Fenici introdussero qui la vitis sativa. Da allora ha maturato una grande tradizione e reputazione, tanto che è stato spesso menzionato da diversi autori della storia calabra. Le caratteristiche dei terreni e del clima della zona sono, d’altra parte, particolarmente adatte alla vite, che ha finito nei secoli per imporsi su le altre colture locali. Nell’antichità e fino alla nascita dell'attuale Comune, questo vino veniva commercializzato con il nome dei singoli paesi di provenienza delle uve. Con alcune delle tipologie e dei vitigni del Lametia si produce, in una zona più ristretta, anche l'igt Valdamato, così chiamata dall’antico fiume “Lametos”, che nella Piana di Sant’Eufemia lasciava i suoi depositi, incrementando la fertilità dei suoli.