Comune di Randazzo

  • Telefono: 095 7990011
  • Fax: 095 921387
  • Sitoweb: Randazzo
  • Sede Amministrativa
    Piazza Municipio 10 95036 Randazzo (Catania)

Origine del nome

Randazzo trarrebbe il suo nome dalla corruzione del nome romano Triracium, divenuto prima Rinacium, poi Ranacium ed infine Randacium, da cui Randazzo. Secondo lo storico Michele Amari, invece, Randazzo sarebbe sorta nel Medioevo ed il suo nome, di origine bizantina, deriverebbe da un Rendakes o Randas, governatore bizantino della vicina Taormina nel sec. X, appartente ad una nobile famiglia di Atene, imparentata con l’imperatore di Costantinopoli. Un’altra teoria popolare, invece, che qui si riporta solo per completezza d’informazione, vorrebbe che il nome della città di Randazzo derivi dal termine dialettale “rannazzu”, che significa “molto grande”, per indicare un insediamento molto esteso.

Il Territorio

  • Num. Abitanti: 11026
  • Altitudine: 765
  • Superficie: 205.62
  • Santo Patrono: San Giuseppe
  • Codice ISTAT: 87038
  • Codice Catastale: H175
  • Prefisso: 95
  • PEC: protocollo_generale@randazzopec.e-etna.it
  • Zona Sismica: 2
  • Zona Climatica: D
  • Gradi Giorno: 1934
  • Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Francesco Giovanni Emanuele Sgroi


Storia

Stando alle testimonianze degli storici e dei geografi della Sicilia antica confermate dai reperti archeologici provenienti dalle contrade Sant’Anastasia, Mischi, Jannazzo e San Teodoro, si può affermare che nel territorio di Randazzo esistettero, senza alcuna ombra di dubbio e fin dai secoli più lontani, insediamenti abitati da popolazioni di origine greca, ben amalgamatesi con quella indigena, cui, successivamente, se ne aggiunsero altre di origine latina. Con la conquista musulmana della Sicilia, per sfuggire alle incursioni degli arabi che dalla costa ionica si spingevano verso l’interno risalendo lungo il fiume Alcantara, gli abitanti di quelle contrade dovettero necessariamente abbandonare i loro villaggi per trovare maggior sicurezza spostandosi verso ponente, e precisamente laddove oggi si trova la città, in quanto la zona era ben protetta da un alto ciglione lavico preistorico, dal fiume Alcantara e da una grande palude ad ovest. Gli Arabi rimasero in Sicilia per circa tre secoli, fino a quando i Normanni, al seguito del Gran Conte Ruggero, riuscirono a sconfiggerli e a cacciarli dall’isola. Quando i Normanni giunsero a Randazzo, un altro gruppo etnico del Nord Italia, i Lombardi, si unirono alle precedenti popolazioni, ma non si amalgamarono con esse. Ogni gruppo etnico, che vrebbe parlato la propria lingua fino al sec. XVI, si stabilì in un quartiere diverso: i Greci nella zona di San Nicola, i Latini in quella di Santa Maria ed i Lombardi in quella di San Martino. Sotto i re svevi Randazzo godette di un periodo di magnificenza. Alla morte di Manfredi, nel governo dell’Isola subentrarono gli Angioini. Fu un periodo breve ed infelice, caratterizzato da imposizioni e persecuzioni. Quando gli Angioini furono cacciati via (con i Vespri Siciliani del1282), iniziò per Randazzo un nuovo periodo di gloria sotto gli Aragona. Il primo re nazionale siciliano, Federico II d’Aragona, ricevette proprio qui il giuramento di fedeltà dei Magistrati locali, fece restaurare il Palazzo Reale e vi stabilì la sua corte per quattro mesi all’anno. Fu anche questo un periodo di ricchezza, si dovettero necessariamente costruire nuove case e sontuosi palazzi e la città divenne una tra le più popolose dell’Isola dopo Palermo e Messina. In seguito anche Randazzo subì quel grigio succedersi degli avvenimenti che caratterizzarono in maniera negativa la storia dell’Isola durante la dominazione spagnola, con ingiuste spoliazioni ed infinite vessazioni fiscali. La città andò in declino, sia a causa di disastri naturali, come la colata lavica del 1536 che distrusse parte della città al di fuori delle mura, sia per la peste "la morte nera" (1575-80), che si diffuse ed imperversò per cinque anni nel quartiere di Santa Maria, sia per le tasse pesanti e le razzie che ridussero la città in miseria, tanto che nel 1647, come in tutto il resto della Sicilia, scoppiarono delle vere e proprie rivolte le quali però, ancora una volta, furono represse nel sangue. Non ultimo disastro furono i bombardamenti anglo-americani del luglio–agosto 1943, che danneggiarono ed in gran parte distrussero all’incirca oltre l’80% delle abitazioni e quasi tutte le opere d'arti: mura di cinta, palazzi, chiese, archivi e musei , e nel marzo 1981 la terribile colata lavica dell'Etna.

Feste

Tra le tante le occasioni per una visita: la fiaccolata di S. Giuseppe il 19 marzo, le antichissime processioni religiose della Settimana Santa, la sfilata della Vara (carro cinquecentesco con personaggi viventi) il 15 agosto e la rievocazione storica della venuta a Randazzo della Regina Bianca di Navarra, con musiche originali, danze medievali, teatro in piazza, giullarate, gastronomia e gara di tiro con l’arco (giugno-luglio).

Informazioni Turistiche

Collocata strategicamente al centro di quello che un tempo era il Val Demone, al crocevia di tre importanti province (Catania, Messina ed Enna), Randazzo sorge a 15 km dal cratere centrale dell'Etna, a dominare la Valle dell’Alcantara verso cui degrada dolcemente. Dal periodo normanno-svevo fino a Carlo V il paese conobbe il suo massimo splendore arricchendosi di monumenti e palazzi. D'interesse storico sono le chiese di S. Maria, S. Martino e S. Nicolò costruite nel XIII sec. e successivamente ampliate e ristrutturate, le mura di cinta con le Porte S. Martino, S. Giuseppe, Pugliese e Aragonese, il Castello “carcere” che oggi ospita il Museo Archeologico, la statua del Gigante Piracmone (1737), Palazzo Reale, la Via degli Archi, il Monastero di S. Giorgio. Un territorio reso ancor più prezioso dalla tre aree protette: il Parco Regionale dell’Etna, quello dei Nebrodi ed il Parco Fluviale dell’Alcantara.

Denominazioni collegate

Terre Siciliane

Terre Siciliane

Regione di riferimento: Sicilia
Enoregione: ETNA, ISOLE, SICILIA OCCIDENTALE, SICILIA OCCIDENTALE INTERNA, SICILIA ORIENTALE, TERRE DEL CERASUOLO
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
GAL Terre dell'Etna e dell'Alcantara, Comune di Zafferana Etnea, Comune di Vittoria, Comune di Viagrande, Comune di Sclafani Bagni, Comune di Santa Venerina, Comune di Santa Margherita di Belice, Comune di Sant'Alfio, Comune di Sambuca di Sicilia, Comune di Randazzo, Comune di Piedimonte Etneo, Comune di Pantelleria, Comune di Palermo, Comune di Pachino, Comune di Noto, Comune di Montevago, Comune di Monreale, Comune di Milo, Comune di Menfi, Comune di Marsala, Comune di Linguaglossa, Comune di Gibellina, Comune di Castiglione di Sicilia, Comune di Camporeale, Comune di Avola , Comune di Alcamo, Unione dei Comuni della Valle del Belice

Enti Interessati
mostra/nascondi

Terre siciliane

Sicilia

Sicilia

Regione di riferimento: Sicilia
Enoregione: ETNA, ISOLE, SICILIA OCCIDENTALE, SICILIA OCCIDENTALE INTERNA, SICILIA ORIENTALE, TERRE DEL CERASUOLO
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
GAL Terre dell'Etna e dell'Alcantara, Comune di Zafferana Etnea, Comune di Vittoria, Comune di Vita, Comune di Viagrande, Comune di Sclafani Bagni, Comune di Santa Venerina, Comune di Santa Margherita di Belice, Comune di Sant'Alfio, Comune di Sambuca di Sicilia, Comune di Randazzo, Comune di Piedimonte Etneo, Comune di Pantelleria, Comune di Palermo, Comune di Pachino, Comune di Noto, Comune di Montevago, Comune di Monreale, Comune di Milo, Comune di Menfi, Comune di Marsala, Comune di Linguaglossa, Comune di Gibellina, Comune di Castiglione di Sicilia, Comune di Camporeale, Comune di Avola , Comune di Alcamo, Unione dei Comuni della Valle del Belice

Enti Interessati
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Doc sicilia

Etna

Etna

Regione di riferimento: Sicilia
Enoregione: ETNA
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Viagrande, Comune di Santa Venerina, Comune di Sant'Alfio, Comune di Randazzo, Comune di Piedimonte Etneo, Comune di Milo, Comune di Linguaglossa, Comune di Castiglione di Sicilia, Comune di Zafferana Etnea

Enti Interessati
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Doc etna

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