Comune di Rionero in Vulture

  • Telefono: 0972 729111
  • Fax: 0972 729221
  • Sitoweb: Rionero in Vulture
  • Sede Amministrativa
    Via Amedeo di Savoia 9 85028 Rionero in Vulture (Potenza)

Origine del nome

Una leggenda racconta che il primo colono mentre arava con una coppia di buoi, uno bianco e l'altro nero, incitava quest'ultimo al lavoro, dicendo “Ara niur! Ara niur!”, cioè tira, ara o tira l'aratro, bue nero! Da qui il nome del luogo prima Are Nigro, Aronigro e poi Rionero. Altri suppongono che l'origine del nome sia dovuta a “Rivus Niger” (Ruscello Nero), dal torrente imperatore che dalla Chiesa di Sant'Antonio scorreva fino a immettersi nella fiumara di Atella. Le acque erano scure perchè scorrevano sulle terre nere pozzolaniche.

Il Territorio

  • Num. Abitanti: 13411
  • Altitudine: 656
  • Superficie: 53.52
  • Santo Patrono: San Marco
  • Codice ISTAT: 76066
  • Codice Catastale: H307
  • Prefisso: 972
  • PEC: patrimonio.comune.rionero@cert.ruparbasilicata.it
  • Zona Sismica: 1
  • Zona Climatica: E
  • Gradi Giorno: 2144
  • Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Mario Di Nitto


Storia

Dislocata in una vallata, racchiusa da due collinette - la Costa con la Torre dell'Orologio e il Calvario - la città è strutturata in rioni, i più antichi dei quali non hanno perso nel tempo la loro tipicità. Nei pressi dell'abitato gli scavi archeologici hanno riportato alla luce tombe ricche di corredi e, a Torre degli Embrici, i resti di un complesso termale preromano. Le prime notizie storiche sul casale medioevale di Santa Maria di Rivonigro come feudo del Vescovo di Rapolla, appaiono in uno scritto del 1152 di mons. Alberto Mercanti, ma la sua storia è ben più antica e molto ci sarà ancora da scoprire se si considerano le tombe rinvenute in località S. Francesco, Cappella del Priore e Padulo, risalenti al IV secolo a. C., la villa romana in località Torre degli Embrici e i resti di un acquedotto romano sulla fiumara di Ripacandida nei pressi dell’abitato. Un’altra citazione compare in un documento angioino del 1277 che parla di “Universitas Rivinigri”. Abbandonata dai suoi abitanti nel 1325 per spostarsi nel feudo di Atella, a causa degli esosi gravami fiscali imposti sui pascoli, fu ripopolata nel 1533 da contadini discendenti da Albanesi Epiroti che cambiarono la denominazione del Casale in Arenigro. Nel 1648 appare fra le Università del Regno di Napoli. Fino al 1627 vi si professa il cristianesimo di rito greco; fu quasi rasa al suolo dal terremoto del 1694, venne riedificata successivamente dai principi Caracciolo di Torella. Nel 1700, la popolazione crebbe fino a contare 9.000 abitanti, fino a divenire verso la fine del secolo, uno dei centri più importanti del Vulture. Fra il 1740 ed il 1800 furono costruiti i palazzi signorili dei Corona, Granata, Rotondo, Giannattasio, Catenacci, Fortunato e Catena; che portarono ad una notevole trasformazione urbanistica con considerevoli sostituzioni edilizie, sia dai ceti abbienti sia dalle classi più povere. Nel 1811, per decreto di Gioacchino Murat, Rionero fu elevata a Comune autonomo. Nel 1860, la città fu al centro dei moti briganteschi; qui si organizzò una delle bande dei briganti comandata dal leggendario generale Carmine Crocco detto Donatelli, nativo di Rionero, il quale fece arruolare nella sua compagnia molti contadini, rendendo la resistenza antiunitaria, una ribellione di classe. Nel 1943, Rionero fu teatro di una feroce rappresaglia nazi-fascista: 16 rioneresi furono trucidati dai tedeschi in ritirata ed altri due morirono nell’assalto ai magazzini dei viveri. Una stele eretta sul luogo dell’eccidio ne ricorda la tragedia per la quale la città di Rionero ha ottenuto la Medaglia d’Argento al Merito Civile. (Fonte: www.comune.rioneroinvulture.pz.it)

Feste

Tra gli eventi da non perdere: il presepe vivente in chiave napoletana a Natale, i tradizionali falò del 19 Marzo, la rappresentazione con 200 figuranti in costume della Via Crucis a Pasqua.

Informazioni Turistiche

Questa piccola cittadina ai piedi di Monte Vulture sorge su un territorio ricco di vigneti, oliveti, castagneti e folti boschi, dove i briganti trovavano rifugi sicuri nelle piccole grotte sotterranee chiamate "fac“li". Qui le coltivazioni sono favorite dalla fertilità dei terreni di natura vulcanica, dalla loro ottima esposizione e dalla circolazione di corsi sotterranei che sgorgano in sorgenti di pregiate acque minerali. Accanto ad altre rinomate tipicità - come l'olio extravergine d’oliva, le castagne, i funghi, le paste fresche e la celebre ventresca ricoperta di aglio e peperoncino - Rionero può vantare la maggiore produzione della doc Aglianico del Vulture (docg nel tipo Superiore). Da visitare: la Chiesa gotica di S. Antonio Abate, la Chiesa Madre riccamente decorata in stile barocco, la Chiesa di S. Nicola che conserva un organo del '700, e, tra gli eleganti palazzi storici, Palazzo Fortunato, la casa natale dell’illustre meridionalista che accoglie una prestigiosa biblioteca, il Museo della Civiltà dell'Aglianico e il Museo multimediale del brigantaggio. Suggestivi gli itinerari cicloturistici ai Laghi di Monticchio, sorti sul cratere del vulcano spento e circondati da una fitta vegetazione: qui sorge l'antica Abbazia di S. Michele, costruita dai Benedettini nel X sec. su una grotta scavata nel tufo (Fonte: Guida turistica Rionero in Vulture)

Denominazioni collegate

Aglianico del Vulture

Aglianico del Vulture

Regione di riferimento: Basilicata
Enoregione: VULTURE
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Venosa, Comune di Ripacandida, Comune di Rionero in Vulture, Comune di Rapolla, Comune di Maschito, Comune di Ginestra, Comune di Barile, Comune di Acerenza

Enti Interessati
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Doc aglianico del vulture

Aglianico del Vulture Superiore

Aglianico del Vulture Superiore

Regione di riferimento: Basilicata
Enoregione: VULTURE
Tipo denominazione : DOCG
Enti Collegati
Comune di Venosa, Comune di Ripacandida, Comune di Rionero in Vulture, Comune di Rapolla, Comune di Maschito, Comune di Ginestra, Comune di Barile, Comune di Acerenza

Enti Interessati
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Denominazioni_671

Basilicata

Basilicata

Regione di riferimento: Basilicata
Enoregione: MATERANO E VAL D'AGRI, VULTURE
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Comune di Roccanova, Comune di Ripacandida, Comune di Rionero in Vulture, Comune di Rapolla, Comune di Maschito, Comune di Lavello, Comune di Ginestra, Comune di Barile, Comune di Acerenza, Comune di Venosa, Comune di Viggiano

Enti Interessati
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