Comune di Tirano

  • Telefono: 0342 701256
  • Fax: 0342 704340
  • Sitoweb: Tirano
  • Sede Amministrativa
    Piazza Cavour 18 23037 Tirano (Sondrio)

Origine del nome

Il nome del borgo è probabilmente di origine romana (deriverebbe dal latino “inter amnes”, cioè tra i fiumi), ma viene attestato in documenti solo a partire dall’XI secolo. 

Il Territorio

  • Num. Abitanti: 9070
  • Altitudine: 441
  • Superficie: 32.37
  • Santo Patrono: San Martino
  • Codice ISTAT: 14066
  • Codice Catastale: L175
  • Prefisso: 342
  • PEC: comune.tirano@legalmail.it
  • Zona Sismica: 4
  • Zona Climatica: E
  • Gradi Giorno: 2696
  • Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Franco Spada


Storia

La parte storica, che sorge sulla riva sinistra dell’Adda è, a tratti, ancora circondata dalle possenti mura volute dal Castello di S. Mariaduca di Milano Ludovico il Moro verso la fine del XV secolo, e dominata dalle rovine della poderosa Torre del castello di Santa Maria, familiarmente detto Castellaccio, di recente restaurate. In buono stato di conservazione sono le tre porte da cui si accedeva al borgo: la Porta Poschiavina collegante con i Grigioni e l’Engadina, la Porta Bormina verso Bormio e il passo dello Stelvio e la Porta Milanese attraverso la quale accedeva chi pervenisse dal Lago di Como o dal Passo dell’Aprica. Nel borgo è situata la collegiata di San Martino con il bel campanile in stile romanico lombardo del XV secolo, oltre a Palazzo Marinoni, anticamente convento degli Agostiniani nel XV secolo ed ora sede municipale, i Palazzi Palazzo MarinoniQuadrio, Salis, Merizzi, Visconti Venosta, Parravicini, Buttafava, Torelli (XVII- XVIII secolo). Numerose e di pregio quindi le dimore patrizie, di famiglie di conti e visconti che furono culla di uomini illustri nel campo della politica e delle scienze e che sempre si distinsero per il loro attaccamento all’Italia. Tra i “Mille” di Garibaldi vi era infatti un tiranese, Palazzo Salisnei primi governi dopo l’Unità figurava un ministro degli esteri tiranese, tra i progettisti del Canale di Suez un tiranese, un lungo elenco... E a portare il tricolore sul pinnacolo della “Madunina” durante le Cinque giornate di Milano fu un tiranese. Una posizione strategica di primaria importanza, di cui si occuparono le Cancellerie di Parigi, Vienna, Venezia e Madrid. Chi possedeva il castello ed il relativo borgo fortificato possedeva le chiavi d’accesso all’Engadina, al lago di Como, all’Allemagna ed alla Serenissima Repubblica di Venezia i cui confini includevano la Valcamonica. Avvenimento chiave nella storia di Tirano fu la miracolosa apparizione della Madonna il 29 settembre 1504, con la successiva edificazione del santuario dedicato alla Beata Vergine, proclamata poi da Pio XII Patrona della Valtellina, subito divenuto rilevante meta di pellegrinaggi. La Basilica della Madonna di Tirano, che rappresentava un tempo il baluardo del cattolicesimo contro la diffusione della riforma protestante, è oggi il monumento religioso più importante della Valle. Famosissimo il monumentale organo, che con il gusto barocco, la grazia e la ricchezza delle decorazioni a stucco, delle scultire e degli affreschi, fa sì che il santuario venga considerato, con il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia, una delle tre Bellezze della Lombardia. Santa PerpetuaTerra di scontro, quella di Tirano e della Valtellina, non solo per questioni politiche europee, ma anche per conflitti di natura religiosa. Proprio a Tirano ebbe inizio la famosa rivolta valtellinese, citata dai testi di storia come “Sacro Macello” con riferimento alla battaglia decisiva contro i Grigioni, i quali intendevano imporre, tra l'altro, ai cattolicissimi valtellinesi la fede protestante. L’ospitalità verso i viandanti ed i pellegrini è testimoniata dallo xenodochio di S.Perpetua, risalente al XI secolo, ove venivano ospitati coloro che dal milanese e da Venezia si recavano in Allemagna, e che ancora domina Madonna di Tirano col piccolo campanile della sua chiesetta che vanta affreschi alto medioevali. A poca distanza sempre sulla stessa antica strada, si incontra lo xenodochio di san Remigio, costruito a 1.800 metri di altitudine su una rupe a strapiombo sul lago di Poschiavo e strettamente collegato al precedente. I due conventi possedevano un ricco patrimonio fondiario e vennero ceduti nel 1517 al Santuario della Madonna. La posizione, venendo a tempi più vicini a noi, ne favorisce la secolare funzione di raccordo grazie al collegamento a Milano tramite le Ferrovie dello Stato, con l'alta valle tramite i servizi pubblici di autolinee e come stazione di testa, sul Trenino Rosso del Berninaversante italiano, della Ferrovia Retica che da Tirano, attraversando la valle di Poschiavo e il Passo del Bernina, collega la Valtellina a Saint Moritz, seguendo un percorso che per la sua bellezza e per l'arditezza del tracciato è considerato tra i più interessanti al mondo; è infatti la più alta ferrovia d’Europa, i cui treni di colore rosso trasportano ogni anno sui binari a scartamento ridotto dai trecento ai quattrocentomila viaggiatori, quasi tutti stranieri; particolarmente numerosi sono gli asiatici, il che contribuisce a dare alla cittadina quelle caratteristiche cosmopolite che si riscontrano nelle grandi città. (fonte: www.comune.tirano.so.it)

Feste

La vocazione commerciale di Tirano si focalizza nel 1514 quando, su autorizzazione del governo Grigione, nelle zone adiacenti al Santuario e per più giorni si teneva la fiera di San Michele, una vera e propria fiera internazionale che durava due settimane, nella quale i mercanti erano ospitati con le loro merci nei fondaci (alcuni ancora esistenti) e dove i prodotti di Venezia, d’Austria e di Francia venivano commercializzati. Ancora oggi oltre a quella menzionata si tengono nell'anno varie fiere, in particolare a Pentecoste e nei giorni di San Martino di Tours, Patrono di Tirano.

Informazioni Turistiche

In zona esistevano insediamenti già in epoca preistorica, le cui tracce sono rivelate da incisioni rupestri, dai pugnali del XVIII a.c. e dalla stele dell'età del rame ora sita presso l'Antiquarium Tellino. Adagiata sul fondovalle, attraversata nel centro dal fiume Adda e in periferia dal Poschiavino, Tirano si è sviluppta principalmente attorno al borgo antico e alla zona di Madonna di Tirano. Giungendo a Tirano dalla bassa valle subito si viene accolti dal Santuario della Madonna di Tirano che domina la bella piazza, transito obbligato per la Svizzera. Il Viale Italia, lungo corridoio urbano, unisce le due anime della città e conduce al centro storico che, al riparo dal traffico cittadino, sorprende per la tranquillità. La bellezza delle vie storiche non è stata intaccata dal commercio, presente in maniera di discreta. Sul versante retico le frazioni Baruffini e Roncaiola dominano la costiera interamente coltivata a vigneto, offrendo lo scenario dei terrazzamenti candidati a Patrimonio Universale dell’Unesco, mentre la frazione Cologna, sul versante orobico, è zona di coltivazione di meli. Di origine assai remota sono le origini della viticoltura in Valtellina e lo sfruttamento agricolo del territorio con la sistemazione a terrazzamento (riconducibile all’epoca romana). Grande impulso viticolo venne poi dato dal governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). "Voltolina, com'è detto, valle circondata d'alti e terribili monti, fa vini potenti assai, e fa tanto bestiame, che da paesani è concluso nascervi più latte che vino" (Codice Atlantico - Leonardo Da Vinci). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina è stato territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia aveva con le corti del centro e nord Europa. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati; un’opera di fatto iniziata alcuni millenni or sono e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori, autentici manutentori del territorio. Si stima che i muri a secco si sviluppino linearmente per circa 2.500 km, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 metri quadri di superficie verticale e, di conseguenza, con alti costi di mantenimento. Il terrazzamento è oggi la componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio. In tempi più antichi era diffusissima in valle anche la coltivazione del grano saraceno, che ci ha lasciato famosi piatti tradizionali, a base di farina nera e formaggi, quali polenta nera, pizzoccheri ed il chisciol, piatto tradizionale di Tirano.

Denominazioni collegate

Sforzato di Valtellina o Sfursàt di Valtellina

Sforzato di Valtellina o Sfursàt di Valtellina

Regione di riferimento: Lombardia
Enoregione: VALTELLINA
Tipo denominazione : DOCG
Enti Collegati
Comune di Tirano, Comune di Sondrio, Comune di Chiuro

Enti Interessati
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Docg sforzato di valtellina o sfursat di valtellina

Valtellina Superiore

Valtellina Superiore

Regione di riferimento: Lombardia
Enoregione: VALTELLINA
Tipo denominazione : DOCG
Enti Collegati
Comune di Tirano, Comune di Sondrio, Comune di Chiuro, Comune di Castione Andevenno

Enti Interessati
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Docg valtellina superiore

Valtellina Rosso o Rosso di Valtellina

Valtellina Rosso o Rosso di Valtellina

Regione di riferimento: Lombardia
Enoregione: VALTELLINA
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Tirano, Comune di Sondrio, Comune di Chiuro, Comune di Castione Andevenno

Enti Interessati
mostra/nascondi

Doc valtellina rosso o rosso di valtellina

Alpi Retiche

Alpi Retiche

Regione di riferimento: Lombardia
Enoregione: VALTELLINA
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Comune di Tirano, Comune di Sondrio, Comune di Chiuro, Comune di Castione Andevenno

Enti Interessati
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Mipaaf provvedimento alpi reticheigt

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