Cantina Valpolicella Negrar è la migliore cooperativa vitivinicola d'Italia
A decretarlo assegnando il primo posto per eccellenza qualitativa nella "Top 20" delle cantine cooperative italiane è Weinwirtschaft, storica testata enologica tedesca che, dal 2010, ha aperto alle cooperative del Bel Paese il premio di valenza internazionale
Cantina Valpolicella Negrar è prima nella "Top 20" delle cooperative vitivinicole italiane stilata da Weinwirtschaft, rivista enologica pubblicata dalla casa editrice tedesca Meininger che, dal 2010, ha aperto alle cooperative del Bel Paese il premio di valenza internazionale. Un grande risultato per la cantina veronese, che nel giro di pochi anni ha scalato la classifica (nel 2011 era quinta, prima tra le venete), salendo nel 2016 sul gradino più alto del podio. Il periodico ha effettuato un test comparativo su un panel di sei vini per cantina, in modo da accertare il livello qualitativo della produzione vinicola delle cooperative italiane partecipanti alla selezione, classifica che non include quelle altoatesine, giudicate a parte.
Abbiamo fatto l'impresa. "Siamo molto orgogliosi del riconoscimento, che premia un lavoro di squadra costruito su forti basi produttive di qualità e condotto ogni giorno in vigna ed in cantina dai nostri 230 soci, insieme a un team di professionisti che ne valorizza le potenzialità. Tutto ciò nella consapevolezza di portare avanti un modello cooperativistico imprenditoriale e innovativo fin dalla nascita, avvenuta 83 anni fa il 23 agosto, quando sei imprenditori della Valpolicella scesero in campo per difendere il territorio da investimenti speculativi, pensando fin da subito di arrivare direttamente al consumatore con il prodotto imbottigliato, cinquant'anni prima di quanto fecero le altre cantine sociali d'Italia. Negli anni '30 del secolo scorso, poi, coniammo il nome Amarone, e fummo gli unici, per trent'anni, a venderlo con il nome Amarone Extra della Valpolicella", dichiara fiero il presidente, Renzo Bighignoli.
I vini giudicati nella comparazione qualitativa. Ci sono due vini Amarone, l'Amarone della Valpolicella Docg Classico Vigneti di Jago Domìni Veneti 2010 (categoria vini linea top) e l'Amarone della Valpolicella Docg Classico Domìni Veneti 2012 (vini best seller) tra i vini giudicati da Weinwirtschaft. Nella categoria "vini linea top", c'è anche il Recioto della Valpolicella Docg Classico Vigneti di Moron Domìni Veneti 2012, mentre nella categoria "vini più venduti" ci sono il Valpolicella Ripasso Doc Classico Superiore La Casetta Domìni Veneti 2013 ed il Valpolicella Doc Classico Cantina di Negrar 2015; infine, per la categoria "specialità regionale", il vino giudicato è stato il Valpolicella Ripasso Doc Classico Superiore Le Roselle 2014 Cantina di Negrar.
Quattro vini su sei appartengono alla linea Domìni Veneti, che porta nel nome l'eco dello splendore della Serenissima, di cui nel '500 la Valpolicella era parte integrante, e creata nel 1989 dalla Cantina per dare identità alla gamma più esclusiva della produzione, risultato dl un lungo e integrato progetto viticolo-enologico di valorizzazione delle tipicità del territorio. Con Domìni Veneti, è iniziato un percorso rivelatosi vincente, premiato sia dalle guide enologiche di riferimento che dalle vendite, e culminato nel 2011 nel progetto "Espressioni", rivolto a cercare le "differenze", quelle dei terroir delle 5 vallate della Valpolicella Classica, per affermare nel mondo l'unicità della Valpolicella e la non replicabilità dell'Amarone, in questo caso 5 cru chiamati con i nomi delle località in cui sono prodotti, Villa (Negrar), Castelrotto (San Pietro in Cariano), San Rocco (Marano), Mazzurega (Fumane) e Monte (Sant'Ambrogio). A ricevere il primo Premio Cooperative Italiane 2016 di Weinwirtschafta Deidesheim, oggi, mercoledì 24 agosto, sarà Luca Bissoli, direttore commerciale della Cantina. "Il messaggio che porto in Germania è la nostra volontà di continuare ad offrire ai consumatori vini di alta qualità prodotti guardando alla sostenibilità ambientale e al legame con un territorio in cui si riconoscono generazioni di viticoltori, uomini della Valpolicella che hanno fatto e fanno la differenza".