
di VINCENZO COLI
Ti svegli al mattino, accendi la radio e ti viene voglia di ributtarti sotto le coperte: la recessione non finisce più, il lavoro non c’è, i consumi languono. Siamo arrivati alla frutta? Davvero questo è un Paese finito? No, cari gufi, ha twittato Matteo Renzi , ma come fate a dire una sciocchezza simile se ancora non abbiamo servito nemmeno gli antipasti? Altro che. Siamo un Paese infinito, e vi stupiremo con gli effetti speciali. Infinito. Il premier forse ha visto il bel film di Mario Martone su Giacomo Leopardi e si è sentito ancor più gigante in mezzo ai nani, stagliato titanico sul sempre caro ermo colle e sostenuto dalla forza della ragione e dal famoso 41%, mentre in basso, nella valle, la canizza dei poteri forti cerca di fargli la pelle, invidiosi e retrogradi che non sono altro. Magari ha rivisto anche Guerre Stellari e questo spiega gli effetti speciali, lui è Luke Skywalker e caracolla nello spazio alla guida di un’astronave, bravo a schivare asteroidi, emendamenti e franchi tiratori per portare finalmente sulla Terra le riforme e distruggere la Morte Nera, che poi sarebbero gli avversari interni del Pd. Una faticaccia.
Nella ricerca concitata di risorse per non sforare il famoso 3% ammesso da Bruxelles, forse i supertecnici dei ministeri hanno trascurato un paio di notizie che sembrano gossip e invece non lo sono. Le cronache rosa ci hanno raccontato l’uovo di Colombo che potrebbe rimettere in sesto l’Italia e non ce ne siamo neppure accorti. Rileggiamole. A Fasano, in Puglia, due famiglie di nababbi indiani celebrano le nozze dei loro rampolli, raddoppiando in pochi giorni il pil della cittadina, che tutto l’anno campa sullo zoosafari, è bella ma non è certo la sola, in quella regione baciata dal sole e dall’intraprendenza della sua gente. Hai voglia a giurarsi eterno amore da Peschici a Gallipoli, purché tra ricchi sfondati.
A Venezia George Clooney sposa la sua Amal e la laguna si mette tutta al servizio dell’evento, migliaia di turisti e giornalisti rinsanguano giornate illanguidite dalla fine stagione. Entrambi i matrimoni riportano all’onore della cronaca la migliore gastronomia italiana e i vini più glamour. La risonanza è planetaria, tutte le mamme del mondo sognano per le loro figlie un matrimonio italiano, l’abito bianco e orecchiette alle cime di rapa e risi e bisi, vermentino e cannonau.
L’Italia può diventare, molto più di quanto non lo sia attualmente, una volta coordinate a puntino domanda e offerta, un paese dei balocchi per miliardari innamorati e ragazze lungimiranti, una smisurata e permanente Wedding Town. Ci sarebbero guadagni sicuri e lavoro per tutti: agenzie di viaggio, cuochi, albergatori, paparazzi, taxisti, stilisti, costruttori edili, fabbricanti e venditori di souvenir, musicisti da cerimonia, escort per addii al celibato… Forse ci scapperebbe anche qualche denaro per sistemare gli scavi di Pompei.