
La prima vendemmia
nella vigna dedicata a Paolo Benvenuti
di SAVERIA SESTO
In una bella ed autunnale domenica di fin ottobre abbiamo raccolto l’uva della vigna dedicata a Paolo Benvenuti (direttore dell’Associazione Nazionale Città del Vino scomparso lo scorso 8 febbraio) e che si trova all’interno del Parco Gancia di Lamezia Terme.
Il filare di barbatelle, donate dal vivaio Maiorana e messo a dimora in febbraio, difeso e concimato è cresciuto e va ad arricchire la collezione del piccolo vigneto ormai in piena produzione da anni, dedicato al poeta lametino Franco Costabile.
Paolo Benvenuti aveva visitato il parco ed apprezzato questa vigna-simbolo i cui filari hanno la forma di una rosa dove ogni petalo è costituito dai vitigni autoctoni della Calabria: Gaglioppo, Nerello, Marcigliana, Zibibbo, Magliocco ed altre varietà minori come Annarella e Toccarina.
A vendemmiare sono stati alcuni bambini della scuola elementare e ragazzi del liceo che, con forbici e coltelli, hanno raccolto i grappoli nel paniere e nelle cassette, assaggiando l’uva e creando un clima gioioso per la prima esperienza vissuta in una vigna.
Da queste uve gli studenti del Liceo, dopo aver determinato la gradazione zuccherina, pigiando e “sporcandosi le mani”, hanno prodotto alcuni litri di mosto che ora completano la fermentazione e sotto le loro cure arriveranno all’imbottigliamento e alla degustazione del futuro vino.
Come direbbe Paolo Benvenuti, in questo “luogo dello spirito”, da cui si può godere un bel panorama, si può fare didattica imparando i segreti della fermentazione alcolica, cosa è la fotosintesi clorofilliana, le sostanze coloranti degli acini e tanto altro, per cui la vigna diventa un laboratorio di analisi sensoriale all’aperto, un esempio di conservazione e di continuità, affidando la vendemmia agli studenti e ai bambini, che divertendosi hanno imparato ad allestire una mostra delle uve e delle foglie per farne apprezzare le differenze ampelografiche.
La vigna Benvenuti – Costabile è un simbolo che testimonia legami e relazioni, semine di messaggi, di lavoro e di idee che resistono, che narra storie, poesie, impegno e fatica per coltivarla, ma che restituisce gratificazione al momento della raccolta e per quel che rappresenta.