UnderWaterWines

UnderWaterWines


Costituita nel 1957 la Cantina di Venosa, con i suoi 400 soci e 800 ettari di superficie, è leader nel mondo nella produzione dell’Aglianico del Vulture DOC, che vanta oltre 2000 anni di storia e che rappresenta il connubio perfetto tra la ricca ed equilibrata composizione del terreno di origine vulcanica e la fortunata esposizione climatica delle dolci colline di Venosa, la città del sommo poeta latino Orazio.

Gli impianti di cui dispone sono all’avanguardia, ma tecnica, amore e cura sono quelli della tradizione. L’attenta gestione dei soci nelle operazioni di vendemmia, la selezione delle uve migliori, la cura nella macerazione e nella fermentazione, la meticolosità nelle fasi di affinamento in carati di rovere francesi e Slavonia, fanno sì che si ottenga quella qualità superiore per la quale eccelle.

La punta di diamante dell’Azienda è il Carato Venusio Aglianico del Vulture Superiore DOCG, accompagnato da un’ampia selezione di etichette delle Linee Matematico, Top, Tradizionale, Classica, Verbo, Ballaggio, Spumanti, Spumanti Virgola e Distillati.

Recentemente per il Carato Venusio è stato adottato anche il suggestivo ed ecosostenibile sistema “underwater”, che prevede l’affinamento subacqueo in vetro nell’area protetta di Portofino.

Il metodo UWW riduce l’impatto ambientale della conservazione in cantina con un forte risparmio energetico e di spazi: in mare non si necessita di locali dedicati, climatizzazione e lavorazioni meccaniche.

Il mare, inoltre, garantisce la presenza di quattro importantissimi fattori che permettono la maturazione del vino in condizioni ottimali non riproducibili in superficie, esaltando il carattere distintivo ed esclusivo proprio degli UnderWaterWines: differenza di pressione, correnti armoniche, temperatura costante e assenza di luce.

Il rapporto tra il mare e il vino si perde nella storia: già 2.500 anni gli isolani di Chio tenevano l’uva per qualche giorno in mare per eliminare la pruina e avere poi un appassimento più veloce mantenendo aromi e sostanze. Gli antichi romani mescolavano le uve essiccate al sole con acqua marina, per accelerarne la maturazione e prevenire l’acetificazione. In tempi più moderni si sono diffuse leggende sul ritrovamento di bottiglie intatte nei relitti di navi affondate, come la scoperta nel 2010 di alcune bottiglie di Champagne a bordo di un naufragio del XIX secolo ancora bevibili. Oggi i vini vengono invecchiati sott’acqua (con metodologie diverse) in numerosi paesi ma da poche decine di cantine nel mondo.