Senarum Vinea, le vigne storiche di Siena

Si chiamano Gorgottesco, Tenerone, Salamanna, Prugnolo gentile, Occhio di pernice, Procanico, Rossone, Mammolo e si distinguono dai vitigni più noti soprattutto per una particolarità: da centinaia di anni il loro terroir d'elezione è la città di Siena. Sono alcuni dei più antichi vitigni che la città ha riscoperto grazie a Senarum Vinea: le vigne storiche di Siena, il progetto di riconoscimento e valorizzazione del patrimonio viticolo autoctono e delle forme storiche di coltivazione nella città murata, ideato dal Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche dell'Università di Siena e promosso dall'Associazione Nazionale Città del Vino con il contributo iniziale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Il progetto ha avuto inizio nel 2007.

Il tessuto urbano di Siena è caratterizzato dalla presenza diffusa di spazi verdi, sia all'interno della città che nelle aree immediatamente a ridosso delle mura cittadine. Si tratta di orti urbani e poderi suburbani, piccoli giardini, aree verdi facenti parte di strutture conventuali, nei quali permangono, tra le altre coltivazioni, piccoli vigneti allevati su tutori vivi o tenuti in forma di pergolati per produzioni di vino limitate all'autoconsumo. Il carattere privato e chiuso di tali spazi verdi, assieme alle dimensioni spesso limitate, li ha sottratti alle modifiche introdotte dall'agricoltura meccanizzata e dalle moderne tecniche di coltivazione.

Il progetto Senarum Vinea nasce come un percorso sperimentale di riqualificazione storico-paesaggistica e ambientale di Siena e delle sue valli, attraverso il recupero delle cultivar storiche e degli ordinamenti colturali che le caratterizzano. A fronte della standardizzazione dei sistemi di coltivazione e dei processi di vinificazione con conseguente semplificazione e impoverimento del paesaggio rurale, il progetto intende contrastare questo fenomeno attraverso il recupero di quell'equilibrio tra fattori naturali e fattori di ordine culturale, che per secoli ha segnato la qualità del paesaggio senese e, più in generale, toscano. L'indagine è stata condotta, in particolare, nelle clausure dei complessi conventuali, nei giardini delle Contrade e negli appezzamenti ortivi urbani e suburbani che recano ancora traccia di forme storiche della viticoltura senese.

IL TERROIR IN CITTÀ
Dall'archeologia alla storia, dall'iconografia all'ampelografia, dalla botanica all'ingegneria dell'informazione fino alla biologia molecolare, Senarum Vinea è un progetto interdisciplinare - qui sta una buona parte del suo grande valore - che ha come obiettivo l'individuazione di un percorso storico attraverso la mappatura topografica e genetica dei vitigni più antichi che da secoli crescono all'interno delle mura di Siena e negli spazi rurali suburbani. Le antiche Gabelle e la ricca documentazione custodita dagli Enti religiosi, insieme alle testimonianze iconografiche del territorio senese con le relative tecniche di coltivazione della vite prima dell'avvento dell'agricoltura meccanizzata, di cui la grande tradizione figurativa del paesaggio senese è ricca di esempi e autori illustri - da Simone Martini ad Ambrogio Lorenzetti - e lo studio delle cartografia storica di Siena, hanno permesso di individuare i tanti orti urbani presenti all'interno dei conventi e delle contrade ma anche poderi suburbani, che hanno fatto sì che la città, soprattutto nel suo settore meridionale, mantenesse inalterato un profilo unico ed autentico, in cui si conservano tracce di vigneti destinati a produzioni di vino limitate ad un consumo familiare. Le viti vengono ancora coltivate su sostegno vivo, seguendo modalità di diretta ascendenza etrusca, o a pergola o a spalliera: insieme costituiscono un vero e proprio patrimonio di tecniche tradizionali che, insieme all'antichità dei vitigni, definiscono specifiche "unità paesaggistiche", sempre più a rischio di estinzione.

I VITIGNI RECUPERATI
Senarum Vinea ha permesso di riscoprire ceppi centenari di vitigni autoctoni/minori sopravvissuti fino ad oggi
, ma a lungo dimenticati: la campionatura e le analisi ampelografiche e genetiche hanno consentito di realizzare un primo parziale censimento (41 sono i campioni recuperati su un totale di 10 siti visitati) della matrice storica del patrimonio viticolo della città di Siena.
Sono stati individuati 20 vitigni, di cui 10 identificati e già segnalati come varietà minori rare e ad alto rischio di estinzione nella banca dati del Germoplasma Autoctono Toscano: Gorgottesco (podere La Vigna-strada di Certosa di Maggiano, convento di San Domenico e podere Ponticini-strada di Busseto), Tenerone (strada Cassia Sud), Salamanna (Orto de' Pecci, convento San Domenico, podere La Vigna-strada di Certosa di Maggiano), Occhio di pernice (istituto San Girolamo), Prugnolo gentile (podere Badalucco-Porta San Marco), Procanico (strada del Linaiolo), Sangiovese piccolo precoce (strada di Istieto), Rossone (Orto de' Pecci), Mammolo (strada di Istieto, strada Cassia Sud) e Moscatello nero (podere La Vigna-strada di Certosa di Maggiano). Altri dieci campioni, invece, non hanno restituito, allo stato attuale, significative omologie con i vitigni inseriti per il confronto genetico. Pertanto ci potremo trovare di fronte a "nuovi" antichi vitigni a cui si dovrà dare un nome.

LAVORO INTERDISCIPLINARE
Senarum Vinea rappresenta una storia di successo perché è stata messa a punto una metodologia d'indagine facilmente replicabile
, i cui risultati consentono di mettere meglio a fuoco le possibili matrici storiche del paesaggio vitato senese, ma anche perché il coinvolgimento di più enti e istituzioni ha creato i presupposti per la condivisione di intenti esposti in un protocollo d'intesa, scaduto il 30 novembre 2013 e ora in fase di ridefinizione per l'ingresso di nuovi sottoscrittori.
Ne fanno parte l'Associazione Nazionale Città del Vino, che ha contribuito al finanziamento del progetto assumendone il coordinamento generale; l'Amministrazione Provinciale; il Comune e la Camera di Commercio di Siena che lo sostengono; l'Università che, in una forma fortemente interdisciplinare, ha sviluppato con i Dipartimenti di Archeologia e Storia delle Arti, di Storia, di Scienze Ambientali "G. Sarfatti", di Ingegneria dell'Informazione e coordinato attraverso il Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche le linee di ricerca; la spin-off Sèrge che ha condotto le analisi genetiche; la società di consulenza agricola Gambassi & Zorzi, le cui analisi ampelografiche preliminari hanno tracciato la rotta per l'individuazione dei vitigni da recuperare; l'Istituto Agrario di Siena che ha offerto la disponibilità ad accogliere il campo del germoplasma e a partecipare alle fasi di microvinificazione; la Cooperativa sociale ONLUS "La Proposta" che ha messo a disposizione il campo di conservazione per accogliere i vitigni antichi; l'Azienda Castel di Pugna, individuata come azienda custode, che ha destinato un lotto dei propri terreni per la messa a coltura dei vitigni selezionati e per la produzione del vino di Siena.

IL RICONOSCIMENTO EUROPEO
Senarum Vinea ha ottenuto un riconoscimento europeo per la qualità delle buone pratiche proposte a tutela del paesaggio
, classificandosi tra i primi cinque progetti della categoria "Esperienze di sensibilizzazione e formazione" su un totale di 25 candidature approdate alla fase finale del programma comunitario MED, progetto Pays.Med.Urban-Qualità del paesaggio come chiave di sostenibilità e competitività delle aree urbane del Mediterraneo. Particolarmente apprezzato per il felice connubio tra ricerca, territorio e sviluppo sostenibile che ha saputo esprimere, Senarum Vinea è stato così inserito nel Catalogo delle Buone Pratiche per il Paesaggio in Aree Periurbane, di recente pubblicazione, come linea di lavoro del progetto Pays.Med.Urban.

I VIGNETI DELL'ORTO DE' PECCI E DELL'ISTITUTO AGRARIO
Siena ha di nuovo il suo vigneto in città: il 14 marzo 2012 sono state messe a dimora presso l'Orto de' Pecci, nella valle di Porta Giustizia, le prime 149 barbatelle
di alcuni dei più antichi e rari vitigni - dal Gorgottesco al Tenerone, dal Mammolo alla Salamanna, dal San Colombano al Procanico al Prugnolo gentile, oltre a 9 varietà a bacca bianca e rossa ancora da identificare - recuperati nel corso di sopralluoghi del Progetto all'interno delle mura e negli spazi suburbani della città medievale.
Il campo di conservazione ha forma rettangolare e un'estensione pari a 500 mq; ospita dieci filari di 20 viti ciascuno, per un totale di 200 piante. Il campo prevedeva da progetto un'estensione di 1.000 mq e la messa a dimora di 400 viti; si è provveduto a ridimensionarne l'area e a ridurre della metà il numero di viti per consentire la piantumazione di parte del materiale vegetale anche presso l'Istituto Tecnico Agrario Statale "Bettino Ricasoli" di Siena. Il campo ha lo scopo di produrre il materiale vegetale (gemme) destinato a generare le barbatelle da mettere a dimora nei vigneti delle aziende interessate alla produzione.
Il campo di conservazione è stato allestito con antichi sistemi a sostegno morto (alberello). Compatibilmente con il reperimento di nuove risorse finanziarie, lungo il percorso che si snoda dall'orto medievale al campo di conservazione è previsto l'impianto di due filari di viti allevate con il tradizionale sistema della vite maritata. L'albero impiegato come tutore sarà l'acero campestre minore, localmente definito "testucchio". Vale la pena ricordare che tale sistema, in uso presso gli Etruschi già dal VI secolo a.C., e utilizzato poi ampiamente nell'Italia centrale fino alla metà del XX secolo, è scomparso completamente negli ultimi decenni con l'avvento dell'agricoltura meccanizzata.
Questo vigneto, inteso come "luogo pedagogico vivente", sarà messo al servizio di scuole, famiglie e gruppi di interesse che vogliano conoscere l'evoluzione storica delle tecniche di allevamento del paesaggio vitato senese. I "filari didattici" e il campo di conservazione prevederanno sia attività di educazione ambientale diversificate per fascia d'età (scuola dell'infanzia, primaria e secondaria/adulti) e per programmazione, sia percorsi terapeutico-riabilitativi (ortoterapia) e di inclusione socio-lavorativa per persone con disabilità, anziani e soggetti in condizioni di marginalità sociale.

IL LIBRO CHE RACCONTA IL PROGETTO
"Senarum Vinea. Il paesaggio urbano di Siena. Forme di recupero e valorizzazione dei vitigni storici":
questo è il titolo del volume, curato da Andrea Ciacci e da Myriam Giannace, che raccoglie, integrandoli, i risultati del progetto Senarum Vinea. La pubblicazione nasce dall'esigenza e dal desiderio di comunicare al pubblico, e in particolare ai senesi, l'esistenza di "un'altra" Siena, fatta di piccoli orti privati, di spazi verdi di contrada, di horti conclusi conventuali dove ancora sopravvivono alcuni vitigni, ultimi testimoni di un grande patrimonio di biodiversità vegetale sul quale si sono costruiti secoli di storia dell'alimentazione cittadina e del vino in particolare. Il volume, 240 pagine, prezzo di copertina € 15,00, è edito dalla Nuova Immagine nella collana "I Taccuini del Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche, Università degli Studi di Siena.

ENOTREKKING URBANO TRA I VIGNETI STORICI
Il progetto prevede la creazione di itinerari guidati di enotrekking urbano
e periurbano con soste di degustazione che conducano il turista alla scoperta di vigneti storici e forme tradizionali di coltivazione della vite negli spazi verdi interni a Siena e fuori delle mura. L'idea è stata formulata sulla base di una proposta avanzata dal Laboratorio di Etruscologia dell'Università degli Studi di Siena e accolta dal Centro Guide Turistiche Siena e Provincia. E proprio su questa iniziativa che il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università degli Studi di Siena - tra i partner del protocollo d'intesa per il sostegno, l'attuazione e lo sviluppo del progetto Senarum Vinea - sta lavorando alla messa a punto del sistema Senarum Vinea per smartphone, in maniera da offrire al turista la possibilità di accedere ad informazioni multimediali riguardanti le varie tappe del percorso guidato tramite lettura di Qr-code.
Il sistema sviluppato si riferisce al primo percorso di enotrekking urbano, che parte dalla basilica di San Domenico (orto dei frati domenicani), per giungere al complesso museale del Santa Maria della Scala ma non prima di aver toccato Fontebranda (sopra la fonte esisteva un piccolo vigneto), proseguendo per Piazza del Campo (Palazzo Pubblico) e, attraversando Piazza del Mercato, farà tappa presso l'orto dell'Istituto di S. Girolamo terminando presso l'Orto de' Pecci con la visita al neonato campo di conservazione dei vitigni storici della città e all'orto medievale.
Ad ogni tappa del percorso può essere associato un Qr-code, che tramite un link rapido rimanda ad un minisito contente maggiori dettagli, anche multimediali, sul Progetto e che andranno ad integrare le informazioni fornite dalle Guide Turistiche. Il codice Qr-code sarà stampato su apposita segnaletica che verrà installata nei punti di interesse dell'itinerario. Con pochi semplici tap, il turista potrà: leggere il contenuto testuale di approfondimento del Progetto, visualizzare la geolocalizzazione degli orti con i vigneti storici, sfogliare la fotogallery di Senarum Vinea, effettuare un confronto fotografico tra passato e presente degli spazi vitati nel tessuto cittadino e periurbano, ricevere indicazioni per raggiungere la tappa successiva del percorso di enotrekking, accedere ai link riferiti a Senarum Vinea.

UN VIAGGIO MULTIMEDIALE
Il sistema proposto offre innumerevoli possibilità di ampliamento
Replica Watches e potrà essere arricchito con ulteriori applicazioni e funzionalità. Ad esempio, potranno essere implementate le informazioni nella pagina "link utili" aggiungendo per ogni tappa: indicazioni su ristoranti, monumenti storici, musei, hotel, trasporti pubblici situati nella zona; la parte relativa alla geolocalizzazione potrebbe essere integrata con dati ricevuti in real-time dal GPS interno allo smartphone, in modo che nella stessa pagina l'utente possa vedere la propria posizione anche mentre si muove lungo le tappe dell'itinerario. Le gif animate utilizzate per il confronto fotografico, poi, potrebbero essere sostituite con applicazioni di realtà aumentata: grazie a questa tecnologia, l'utente inquadra un sito con la fotocamera del telefono e sul display possono comparire in tempo reale informazioni testuali, ricostruzioni fotografiche o informazioni turistiche. Il sistema, infine, potrà prevedere la costruzione di un database degli utenti che utilizzano il sistema, richiedendo agli stessi il rilascio di alcuni dati come l'indirizzo e-mail e un giudizio per valutare il livello di gradimento dell'esperienza vissuta.

IL VINO DELLA CITTÀ
Tra gli obiettivi a lungo termine vi è quello di realizzare il vino di Siena, dopo le opportune prove di microvinificazione
che verranno effettuate presso l'Istituto Tecnico Agrario Statale "Bettino Ricasoli" di Siena attraverso l'impiego di alcuni dei vitigni selezionati e riconosciuti come storici; sarà un Senarum Vinum, espressione di una lunga storia antica ma riproposta in chiave nuova. Questa esperienza può essere la base su cui fondare, in un futuro non troppo lontano, la richiesta per una nuova Denominazione di origine, una DOP SIENA, a tutti gli effetti.

GLI ATTORI DEL PROGETTO

Associazione Nazionale Città del Vino
Coordinamento generale: Paolo Benvenuti, Paolo Corbini; coordinamento scientifico: Myriam Giannace.

Università degli Studi di Siena
Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti
• Laboratorio di Etruscologia e Antichità Italiche; direzione scientifica del Progetto: Andrea Ciacci
• Laboratorio di Informatica applicata all'Iconografia e all'Iconologia: Raffaele Bisogni Argenziano, Claudio Gulli.
Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
Giuliano Benelli, Giovanni Bottazzi, Alessandro Pozzebon.
Dipartimento di Scienze Ambientali "G. Sarfatti"
Jacopo Bigliazzi, Mauro Cresti, Elisa Paolucci, Monica Scali, Rita Vignani.
Dipartimento di Storia
Duccio Balestracci, Giacomo Luchini.

Azienda spin-off Sèrge (Servizi di Genomica)
Elisa Paolucci, Rita Vignani.

Studio Tecnico Gambassi & Zorzi s.n.c.
Valerio Zorzi.

f/visual Studio
Riprese, montaggio, fotografia: Fabio Mirulla, Leandro Ensoli.

Studio Bistro
Progettazione identità visiva: Alessandro Panichi, Showa Pluchinotta.

Amministrazione Provinciale di Siena

Comune di Siena

Camera di Commercio di Siena

Cooperativa sociale ONLUS "La Proposta"

Istituto Tecnico Agrario Statale "Bettino Ricasoli" di Siena

Azienda Agricola Castel di Pugna di Siena

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In collaborazione con:
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto

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Il progetto Senarum Vinea è STATO finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dall'Associazione Nazionale Città del Vino.
Le analisi ampelografiche e genetiche sono state rese possibili grazie al finanziamento proveniente dalle quote di partecipazione di Andrea Ciacci e Andrea Zifferero al Progetto Territori DiVini, sezione ricerca "Storia e cultura della Vite e del Vino" coordinata da Paolo Scarpi, dell'Università degli Studi di Padova.
Senarum Vinea è inserito nella piattaforma di lavoro UniSAT (Università di Siena: Sicurezza Alimentare e Tracciabilità) e fa parte della rete GELSO (GEstione Locale per la SOstenibilità); è tra i percorsi promossi da Iter Vitis-Les Chemins de la Vigne en Europe nell'ambito del Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d'Europa.

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