Comune di Zagarolo
- Telefono: 06 95769001
- Fax: 06 95769226
- Sitoweb: Zagarolo
- Sede Amministrativa
Piazza Guglielmo Marconi, 3 39 Zagarolo (Roma)
Origine del nome
Incerta l’origine del toponimo, da far risalire secondo alcuni al nome latino SAGAROLIUM, che indicava il luogo di lavoro dei SAGARII, fabbricanti di una particolare veste detta SAGUM. Il sagum era infatti la mantella di colore rosso granata usata dagli antichi legionari romani.
Il Territorio
- Num. Abitanti: 17792
- Altitudine: 303
- Superficie: 28,04 km²
- Santo Patrono: San Lorenzo - 10 agosto
- Codice ISTAT: 058114
- Codice Catastale: M141
- PEC: protocollo@pec.comunedizagarolo.it - comunezagarolo.rm.protocollo@pa.postacertificata
- Dati forniti da Tuttitalia.it
Amministratore
Nome
Lorenzo Piazzai
Storia
Zagarolo è una cittadina posta tra i Colli Albani e i Monti Sibillini, a 303 mt. sul livello del mare; il suo abitato è allungato su un ripiano diviso dai valloni di due torrenti. Esso consta di una parte medievale (Zagarolo vecchio) ed una nuova situata più a sud, di epoca tardo rinascimentale e barocca. Le origini di Zagarolo sono di epoca preromana, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale. La sua origine è controversa, rinvenimenti archeologici attestano che un centro sorgeva già nel VI sec. sulle rovine di un’antica città latina, Vola o Bolae, o sui resti della villa di Lucio Murena (località La Mariana); comunque per alcuni essa fu costruita dai prenestini come baluardo verso Roma, mentre per altri sorse intorno al X sec., allorchè Giovanni XIII Crescenzi, nel 970, diede in feudo il territorio prenestino alla sorella senatrice Stefania, con il compito di costruire una cerchia di castelli (tra cui Zagarolo) per difendere il territorio dai Saraceni. Zagarolo fu a lungo contesa tra il Papato e i Colonna, tanto che nell’anno 1101, col nome di Gazzarolo viene nominata nella guerra fra Pasquale II e Pietro Colonna. Nel corso dei secoli tra vicende alterne, ospitò Bonifacio VIII che poi la distrusse per l’opposizione di altri colonnesi; ricostruita dopo la morte di questo papa si scontrò più volte con gli Orsini. Nel Medioevo fu occupata e distrutta più volte dalle truppe pontificie in missione contro i ribelli Colonna, che per secoli furono signori del feudo e che non riuscirono ad evitare la distruzione dell’abitato ad opera dei Vitelleschi nel 1439. Distrutta per altre due volte durante il XV sec., passò di nuovo ai Colonna nel 1503 per conto di papa Giulio II della Rovere; nel 1557 Camillo Colonna di Zagarolo diede al feudo uno statuto e nel 1569 diventò ducato per concessione di Pio V. Nel 1580 Pompeo Colonna diede inizio alla sua ricostruzione con la riedificazione della chiesa della Santissima Annunziata e suo figlio Marzio trasformò il borgo medievale in una cittadina d’impronta rinascimentale, dotandola di complessi architettonici di notevole valore; a causa delle eccessive spese sostenute, però, fu costretto a venderla al cardinale Ludovisi che, dopo un breve periodo, la cedette a sua volta al principe Giovan Battista Rospigliosi fino all’eversione dei diritti feudali. Nel ’600 il ducato passò prima al cardinale Ludovisi e per vendita, nel 1688 ai Rospigliosi che abbellirono ulteriormente il magnifico palazzo Colonna. Nel 1859 il borgo ebbe da Pio X il titolo di città. L’attenzione del visitatore è attratta in particolare dalla chiesa dell’Annunziata, costruita nel 1592 e dotata di un campanile ottagonale con una piccola cupola a cipolla, da palazzo Rospigliosi che, più volte rimaneggiato, conserva notevoli affreschi databili alla seconda metà del secolo XVI, dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, risalente al XIII secolo, e dalla parrocchiale di San Pietro Apostolo, edificata nel 1717 e caratterizzata da un’armoniosa architettura barocca. La struttura urbana risente fortemente di un processo ordinatore, di natura politico-economica, che nel Rinascimento modificò la maglia medievale e il palazzo baronale Colonna, per affermare l’assialità con San Lorenzo. Gli ampliamenti edilizi dell’epoca si possono certamente giustificare con un momento di particolare benessere economico e si collegano alla reintegrazione dei Colonna dei vari rami familiari nel possesso dei beni con Marcantonio II e nel pontificato di Pio IV, e alla “generosa” attività edilizia di Marzio Colonna. Prima del ‘500, Zagarolo era un esempio palese di architettura spontanea, ma proprio in quel momento storico cominciò ad assorbire elementi architettonici e dimensioni urbane subordinate a chiare esigenze organizzative di stretta marca rinascimentale nel senso più ampio della parola Di questo ampliamento si individuano varie fasi o meglio la sua durata. Così è possibile vedere degli elementi cinque-seicenteschi e anche settecenteschi sia nella decorazione che nella struttura delle case e vediamo, infine, svilupparsi un insieme di case a schiera, appunto secentesche, molto interessanti sia come soluzione interna che come fatto architettonico-urbano. (Fonte: www.turismozagarolo.it/origini)
Feste
Ogni anno a giugno torna la Sagra del Tordo Matto (l'involtino di carne di cavallo e coriandolo cotto alla brace), con stand gastronomici, intrattenimenti musicali, Mercatino del Baratto e dell’Antiquariato. A luglio la Festa del Pane valorizza il lavoro dei forni locali ripercorrendo le tradizioni di una volta. La prima domenica di ottobre si svolge la Sagra dell'Uva e dei vini tipici locali, con addobbi a tema, spettacoli di teatro dialettale, canti e balli.
Informazioni Turistiche
Degni di nota sono la barocca Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa di S. Pietro costruita dai principi Rospigliosi nei primi anni del '700, la chiesa della SS. Annunziata il cui portale è ornato da due colonne di granito che sorreggono capitelli romani, il santuario di S. Maria delle Grazie che conserva una bella immagine di Madonna con bambino dipinta su tavola da autore ignoto nel 1200 circa, e l'imponente Palazzo Rospigliosi, dalle meravigliose sale affrescate da manieristi del tardo Cinquecento e oggi sede dell'originale Museo del giocattolo.
Denominazioni collegate
Montecompatri-Colonna o Montecompatri o Colonna
Regione di riferimento: LazioEnoregione: CASTELLI ROMANI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Zagarolo, Comune di Colonna
Enti Interessati
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Doc montecompatri colonna o montecompatri o colonna
Lazio
Regione di riferimento: LazioEnoregione: ALTO FRUSINATE, CASTELLI ROMANI, COSTA TIRRENICA DEL BASSO LAZIO, ETRURIA VITERBESE, TERRE DEL CESANESE E CIOCIARIA, TEVERE SETTENTRIONALE
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Comune di Serrone, Comune di Roma Capitale, Comune di Piglio, Comune di Olevano Romano, Comune di Nemi, Comune di Monte Porzio Catone, Comune di Marino, Comune di Lariano , Comune di Lanuvio, Comune di Genzano di Roma, Comune di Genazzano, Comune di Zagarolo, Comune di Frascati, Comune di Colonna, Comune di Castiglione in Teverina, Comune di Atina, Comune di Ariccia , Comune di Anagni
Enti Interessati
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Lazio
Castelli Romani
Regione di riferimento: LazioEnoregione: CASTELLI ROMANI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Roma Capitale, Comune di Nemi, Comune di Monte Porzio Catone, Comune di Marino, Comune di Lariano , Comune di Lanuvio, Comune di Zagarolo, Comune di Genzano di Roma, Comune di Frascati, Comune di Colonna, Comune di Ariccia
Enti Interessati
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Doc castelli romani
Roma
Regione di riferimento: LazioEnoregione: CASTELLI ROMANI, COSTA TIRRENICA DEL BASSO LAZIO, ETRURIA VITERBESE, TERRE DEL CESANESE E CIOCIARIA, TEVERE SETTENTRIONALE
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Roma Capitale, Comune di Olevano Romano, Comune di Nemi, Comune di Monte Porzio Catone, Comune di Marino, Comune di Lariano , Comune di Zagarolo, Comune di Lanuvio, Comune di Genzano di Roma, Comune di Genazzano, Comune di Frascati, Comune di Colonna, Comune di Ariccia
Enti Interessati
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Doc roma
Zagarolo
Regione di riferimento: LazioEnoregione: CASTELLI ROMANI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Zagarolo
Enti Interessati
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Doc zagarolo
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