Il futuro dei territori: idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo locale

Turismo e filiera del cibo binomio vincente per creare occupazione e rifare sviluppo dei territori. Piccolo boom di nuovi occupati nei servizi di alloggio e ristorazione. Irrefrenabile il turismo. Questi i sono alcuni dei principali risultati della ricerca “Il futuro dei territori. Idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo locale” realizzata dal Censis per il Padiglione Italia di Expo 2015.
Da dove ripartire per rifare sviluppo? Oggi i territori italiani con i tassi di occupazione più alti sono caratterizzati da una specializzazione produttiva turistica o agroalimentare. Tra i primi 30 sistemi locali del lavoro per tasso di occupazione, ben 13 hanno una specializzazione produttiva legata al turismo: da Bressanone a Vipiteno e Ortisei, in provincia di Bolzano, a Bormio, in provincia di Sondrio. E 5 sono a vocazione agroalimentare: da Brunico ed Egna, a Bolzano, a Borgo San Lorenzo (Firenze) e Alba (Cuneo). Sono esperienze da cui si può e si deve ripartire per rifare sviluppo, smussare gli elevati divari economici in Italia e in Europa, dare lavoro ai meno occupati del continente, contrastare il rischio di una secessione di fatto del Mezzogiorno.
Indicano che la filiera del cibo - dalla produzione alla distribuzione, al consumo - è oggi un formidabile moltiplicatore di opportunità per i territori: agroindustria, ristorazione, turismi diventano le componenti di nuove ibridazioni tra i patrimoni enogastronomici, culturali, paesaggistici, storici dei territori.

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