
Anche a Leonardo da Vinci piaceva la Malvasia bianca aromatica dei Colli Piacentini. Che il genio toscano amasse il buon vino si sapeva, tanto che era arrivato a scrivere: "Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini boni", ma non si sapeva che avesse domestichezza anche con la Malvasia dei Colli Piacentini.
Invece pare proprio che fosse costituito di questo vitigno aromatico, con un'origine differente rispetto alle numerose Malvasie coltivate in Italia (sono almeno 17 quelle iscritte al Registro Nazionale) un vigneto situato nel giardino della casa di Leonardo a Milano, l'abitazione che Ludovico il Moro, signore della città, aveva donato nel 1498, a Leonardo quando questi si trovava nella capitale lombarda per dipingere l'Ultima Cena nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Recenti e complesse ricerche genetiche, coordinate dal prof. Attilio Scienza dell'università statale di Milano, sembrano avere individuato nei resti vegetali ritrovati scavando nell'antico giardino milanese, le caratteristiche del vitigno più amato e coltivato sulle colline piacentine. Infatti sono oltre 700 gli ettari d'impianti concentrati nella provincia di Piacenza: il più grande vigneto di Malvasia bianca aromatica d'Italia.
La notizia ha suscitato molto interesse anche perché è stato deciso di reimpiantare quel vigneto in occasione di Expo 2015 per consentirne la visita ai turisti e agli appassionati di enologia, e il Consorzio di Tutela Colli Piacentini è stato scelto come partner operativo per fornire il materiale da trapianto ed eseguire l'impianto.
Ora la domanda più stuzzicante è: quale vino ricavava dalla sua vigna Leonardo da Vinci? Infatti doveva piacergli molto, se scriveva, negli anni successivi, per farselo spedire in Francia. Questo i ricercatori ancora non sono stati in grado di dirlo, ma alla Cantina di Vicobarone scommettono che era simile a una delle loro Malvasie, magari quella dolce e passita.
A questo vitigno così versatile che consente di produrre vini diversi a seconda della filosofia produttiva, la Cantina di Vicobarone ha dedicato un grande lavoro di produzione e ricerca, inserendo tra l'altro la Doc Colli Piacentini Malvasia nel protocollo sperimentale di ecosostenibilità V.I.V.A. del Ministero dell'Ambiente. Ma, soprattutto, essendo il maggior produttore di Malvasia dei Colli Piacentini con oltre 17.000 quintali di uve Malvasia vinificate, ne propone una gamma decisamente significativa, comprendente tutte le tipologie: ferme e frizzanti, dolci e secche, spumanti metodo classico e charmat.
Quella con l’etichetta VIVA è la malvasia frizzante, Aura è quella tranquilla e Astrea la passita; poi i due spumanti, Cassiopea dolce da metodo Charmat e Lumine il Brut Metodo Classico.
La Cantina di Vicobarone sarà martedì 12 maggio all’Hotel Marriott di Milano per l’evento-degustazione “Who’s Who in wine” promosso da Civiltà del Bere e il 13 e 14 maggio ad Expo Milano, ospite della “Zolla Piacentina” di fronte al Padiglione Italia.