Comune di Donnas

  • Telefono: 0125 807051
  • Fax: 0125 805000
  • Sitoweb: Donnas
  • Sede Amministrativa
    Viale Selve 2 11020 Donnas (Aosta)

Origine del nome

Il nome deriverebbe da Donatis, a sua volta riferito al nome di persona Donnus o Donatus.

Il Territorio

  • Num. Abitanti: 2606
  • Altitudine: 322
  • Superficie: 33.97
  • Santo Patrono: San Pietro in Vincoli
  • Codice ISTAT: 7023
  • Codice Catastale: D338
  • Prefisso: 125
  • PEC: protocollo@pec.comunedidonnas.info
  • Zona Sismica: 4
  • Zona Climatica: E
  • Gradi Giorno: 2700
  • Dati forniti da Tuttitalia.it

Amministratore

Nome
Amedeo Follioley


Storia

Nell’intera bassa Valle d’Aosta le notizie sulla Preistoria sono scarse. Oltre alle incisioni rupestri scolpite sulle rocce montonate tra Donnas e Bard, ai piedi del Forte, in varie zone del Comune sono state rinvenute coppelle scavate nei massi, ma la loro datazione è incerta. Sul Bec Renon, a quota 1.950 m. circa, in una selletta dell’anticima della montagna si notano numerose coppelle incise nelle rocce che testimoniano di un sicuro sito primitivo. Alcuni reperti fittili reperiti nel pianoro di Albard sono segno della presenza di insediamenti umani. La colonizzazione romana ha invece lasciato segni ancora ben visibili. Donnas vide lo scontro tra i Romani e i Salassi, i primi abitanti della regione. La volontà di espansione dei Romani per imporre il proprio dominio anche al di là delle Alpi, non risparmiò il popolo salasso custode dei passi, l’Alpis Graia e Poenina, che collegano i due versanti delle Alpi. I Salassi furono sottomessi definitivamente da Augusto nel 24 a. C. e la Valle d’Aosta diventò territorio romano. Per facilitare il transito alle legioni ed ai mercanti romani fu costruita la via delle Gallie. A Donnas la roccia a strapiombo sulla Dora Baltea fu incisa ad angolo retto per oltre un centinaio di metri: opera ciclopica, frutto probabilmente del lavoro di centinaia o migliaia di schiavi, che servì poi per tutte le epoche successive fino alla metà del secolo XIX. Secondo Carlo Promis, i lavori di costruzione della strada consolare delle Gallie ebbero inizio subito dopo la campagna di Appio Claudio, per concludersi nel 120 a.C. Altri archeologi posticipano l’opera di qualche decennio. Sotto Augusto, comunque, la via, completamente lastricata, poteva essere percorsa da carri. I borghi che sorsero lungo il cammino consolare tra Donnas e Morgex diventarono sedi di fiere e mercati, punti di controllo per l’esazione di pedaggi e gabelle e di servizio per il traffico, per la presenza di ospizi, osterie e stazioni di posta. Il centro urbano di maggior rilievo fu Augusta Praetoria sulla strada consolare che, percorrendo la vallata centrale, conduceva da Eporedia (Ivrea) alle Gallie attraverso il passo di Columna Jovis. ... I pellegrini medievali, percorrendo la via Francigena che ricalcava il tracciato dell’antica via delle Gallie, da Canterbury a Roma, transitarono a Donnas, ne godettero la pace e la tranquillità, l’atmosfera migliore per la loro ricerca del divino. Il tracciato della via Francigena che oggi si è assunto come ufficiale, è il percorso ricordato dall’Arcivescovo di Canterbury Sigerico nel suo diario, conservato in Gran Bretagna, che testimonia le 79 tappe da Roma, dove si era recato per ricevere il mantello vescovile (pallio), a Canterbury: “de Roma usque ad mare”. Dopo la caduta dell’impero romano, Donnas passò presumibilmente, come tutta la regione, sotto il controllo prima degli Ostrogoti e poi dei Bizantini; nel 575 fu ceduta dai Longobardi ai Franchi. Nel Basso Medioevo, i fratelli Ugo e Guglielmo di Bard vennero alle armi per contendersi il territorio e il castello di Bard, situato in un punto strategico per il controllo della valle centrale. Tale conflitto coinvolse anche Donnas, i suoi abitanti e l’economia locale; infatti nel corso della guerra il borgo di Donnas venne bruciato, campi e vigneti furono devastati dai cavalieri di Guglielmo. Il trattato di pace che segnò la fine del conflitto stabilì la divisione del mandamento. L’atto, siglato nella chiesa di San Pietro in Vincoli di Donnas il 19 giugno 1214, assegnò a Ugo il castello, oltre alla rocca di Bard e alla torre d’Aviés, mentre a Guglielmo i castelli di Pont-Saint-Martin, di Arnad e i possedimenti dei signori di Bard a Donnas, Vert ed in altri centri. A partire dalla metà del XIII secolo, i conti di Savoia, in particolare Amedeo IV, manifestarono mire espansionistiche in Valle d’Aosta e in Canavese, s’appropriarono della rocca di Bard e delle sue dipendenze, fecero di Donnas un’importante sede comitale, in cui si tennero parecchie sedute delle Udienze Generali, nonostante i battaglieri signori locali, che, nel corso del Trecento, tentarono di riaffermare la loro autonomia. Nel corso di questi scontri le terre di Donnas vennero devastate, la porta orientale ed una torre adiacente furono distrutte, i feudatari locali furono costretti a pagare una forte ammenda e a cedere parti di giurisdizione. Da quel momento, i Savoia controllarono la bassa Valle d’Aosta, in cui si distinguevano Bard e Donnas rispettivamente come roccaforte militare e centro amministrativo ed economico. Tale situazione perdurò fino alla fine del XVII secolo. Nel XIV secolo Donnas ospitò la prima zecca, voluta dal conte Aimone di Savoia: vi si coniarono monete con impresso sul dritto il nome AIMO o la semplice iniziale A, pezzi d’oro e d’argento. Intorno al 1694 il borgo e le vigne di Donnas furono affidati al conte Marco Antonio Enrielli, che si insediò nell’omonimo palazzo del borgo, mentre una parte di Vert, inglobata nel mandamento di Bard, passò al conte di Hône Jean - Pierre Marelli. Alla fine del Seicento Donnas e Vert costituivano dunque due comuni distinti, anche per l’ostilità degli abitanti dell’envers che si opponevano ad una ventilata unione, sottolineando l’esistenza di documenti attestanti la divisione delle due comunità e la presenza della Dora che effettivamente, a quei tempi, costituiva un ostacolo alla comunicazione delle due aree. A partire dagli ultimi decenni del Settecento, però, tornarono ad essere un’unica entità amministrativa. … L’avventura napoleonica rese Donnas parte del Département de la Doire, in cui il sindaco era l’autorità principale del Comune, che ogni anno doveva stendere le liste di coscrizione per fornire soldati per il proseguimento delle campagne napoleoniche. La caduta del condottiero ne segnò il passaggio al Regno di Sardegna. Quello fra il 1800 e il 1814 fu per Donnas, che era il centro commerciale ed amministrativo di tutta la zona, un periodo vivace dal punto di vista socio economico.(fonte: www.comune.donnas.ao.it)

Feste

Molte le occasioni per una visita come la Festa dell’uva, Festa della castagna, Concorso di pittura, Fiera di San Luca, Mercatino di Natale. Particolarmente sentita è la Fiera di Sant’Orso, dalle lontane e incerte origini, che mantiene ancora oggi intatta la sua suggestione. La manifestazione coincide normalmente con l’ultima domenica di gennaio ed è considerata un’anticipazione dell’omonima manifestazione di Aosta.

Informazioni Turistiche

Moltissime le evidenze storiche, culturali e ambientali (Arco e strada romana, Via Francigena, Borgo medievale, Torre di Pramotton, Palazzo Enrielli, Archeologia industriale, Confraternita S. Spirito, Chiese, cappelle e oratori, Alberi monumentali, la suggestiva roccia forata) da non perdere insieme agli Ecomuseo del Vino e della Latteria di Treby. Gli storici fanno risalire la pratica della viticoltura in questo territorio ai Salassi, primi abitati della Valle d’Aosta, passando per i Romani che hanno lasciato tracce archeologiche legate alla coltivazione della vigna e alla vinificazione. I primi riscontri documentali sono del 1200, legati a diatribe tra Signori locali su dei vigneti situati nell’attuale territorio. La coltivazione della vite ha da sempre avuto una grande importanza nell’economia locale, segnando in maniera monumentale e indelebile la sinistra orografica della Dora con i terrazzamenti che ornano la montagna definiti “arditi” in un filmato dell’Istituto Luce del 1926. Con la roccia si sono costruiti i muri a secco, anche oltre i sei metri, e le vasche ottenute sono state riempite di terra fertile, portata con le gerle, dalla piana di Donnas.

Denominazioni collegate

Valle d'Aosta

Valle d'Aosta

Regione di riferimento: Valle d'Aosta
Enoregione: VALLE D'AOSTA
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Verrayes , Comune di Morgex, Comune di Donnas, Comune di Chambave, Comune di Aymavilles, Comune di Arvier, Comune di Villeneuve

Enti Interessati
mostra/nascondi

Doc valle d aosta o vallee d aoste

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