Comune di Orta Nova
- Telefono: 0885 780111
- Fax: 0885 780245
- Sitoweb: Orta Nova
- Sede Amministrativa
Piazza Pietro Nenni 71045 Orta Nova (Foggia)
Origine del nome
Deriva dal tardo latino hortua, ossia giardino, orto. La specifica risale al 1862 e lo distingue dagli omonimi. (fonte: www.comuni-italiani.it)
Il Territorio
- Num. Abitanti: 17862
- Altitudine: 69
- Superficie: 105.24
- Santo Patrono: Sant'Antonio
- Codice ISTAT: 71036
- Codice Catastale: G131
- Prefisso: 885
- PEC: programmazione.ortanova@pec.it
- Zona Sismica: 2
- Zona Climatica: C
- Gradi Giorno: 1395
- Dati forniti da Tuttitalia.it
Amministratore
Nome
Domenico Lasorsa
Storia
Il sito di Orta Nova è citato come punto di riferimento geografico in atti notarili del 1142. Come casale, compare in un documento del 1184 alle dipendenze dell'Abbazia di Venosa. Si ha notizia di una residenza imperiale, fatta erigere da Federico II, che ne affidava l'esecuzione all'architetto Anseramo da Trani. Un frammento epigrafico - rinvenuto alla fine del XVIII secolo e del quale purtroppo permane solo una documentazione fotografica realizzata dall'Haseloff agli inzi del '900 - fa cenno a tale residenza. Da questa sede Federico II emise nella primavera del 1240 numerosi editti, raccolti nei "Registri della Cancelleria Angioina" ricostruita da R. Filangieri. Tra il 1259 ed il 1263 è documentata la presenza di Manfredi che, da Orta, emanò il "Datum Orte", col quale atto aveva inizio la fondazione di Manfredonia. Editti promulgati da Carlo D'Angiò tra il 1266 ed il 1283 riguardano la ristrutturazione del Castello di Orta e della Masseria Regia "custodita" dal nobile Egidio de Ogale nel 1269. L'anno successivo troviamo "contergius - e dunque custode - castri Orte" Pietro Galesio, mentre nel 1271 il carpenterius Giovanni da Toul ripara il "palazzo". Tra il 1272 ed il 1273, Orta veniva abbandonata dagli abitanti, inducendo il Carlo D'Angiò ad ordinare di ritornare nel "Casale", promettendo esenzioni dai tributi. In questo periodo era custode del castello Roberto de Sancto Arnulfo. Le ultime notizie di epoca angioina sono del biennio 1275 - 1277, con Paolino Normando custode del Palazzo, e del 1294, quando Carlo II D'Angiò faceva dono a suo figlio di questi territori. Con gli Aragonesi, nel 1418, Orta da proprietà regia diventava feudo dei Caracciolo insieme a Cerignola. Con una lettera del 1429 la regina Giovanna II dà incarico di sovrintendere alle necessità di chi conduceva le greggi al pascolo in Puglia e Capitanata, istituendo così la "mena", regolata nel 1447 con nuove norme da Alfonso d'Aragona. A tali pascoli, riuniti in cmprensori, fu dato il nome di "locazioni" e nel 1548 venne istituita la "locazione d'Orta". il 2 novembre 1611 il feudo veniva acquistato dai Gesuiti che iniziarono la trasformazione della residenza imperiale; nel 1615 è documentata una spesa di 800 ducati per la costruzione di taverna e masseria; i Gesuiti in seguito continuarono ad investire, spendendo nel 1645, 1.500 ducati per ampliare il palazzo e coostruire la Chiesa, demolita nel 1951 quando scomparve l'arco federiciano studiato dall'Haseloff. Nel 1731 l'edificio veniva completato, assumento la conformazione ad "L", visibile ancora oggi. Attorno al convento dei Gesyuiti ed alla Chiesa sorgevano i primi nuclei abitativi di Orta Nova. Espulsi i Gesuiti nel novembre del 1767, il grande feudo ritornò alla corona. Nel 1773, per ordine di S.M. Ferdinando IV (poi I), furono istituite le colonia di Orta, Ordona, Carapelle, Stornarella e Stornara: i "Cinque Reali Siti". Ciascun colono ebbe in affitto renovandum una partita (10 versure) di terreno sativo, due bovi, le sementi, una casa con due versure di mezzana ad uso di pascolo. Le famiglie che concorsero alla censuazione di Orta (105) e dei villaggi annessi di Ordona (93) e di Carapelle (56) vennero dalla Capitanata, dalla terra di Bari e dal Principato Ultra. Le colonia furono poi vendute dal Borboni; e nel 1795, rescisso il contratto, vennero cedute al duca Nicola de Sangro. In seguito, in un clima di rinnovamento politico - sociale, il re Giuseppe Napoleone I affrancò gli abitanti da ogni sospensione sopprimendo la Dogana delle pecore, per dare migliore assetto ai cinque siti. Per la legge sul Tavoliere, i coloni furono chiamati a rinnovare il contratto che da affitto temporaneo divenne perpetuo. Nel 1806 Orta, con altre colonie vicine, veniva riacquistata dal Demanio e due anni dopo, con decreto di Giuseppe Napoleone I, Orta fu eretta a comune autonomo. (fonte: www.cittaortanova-fg.it)
Feste
A giugno si svolge la sentitissima festa religiosa e civile in onore del patrono S. Antonio da Padova con benedizione dei mezzi agricoli ed eventi musicali; il 15 agosto invece una “compagnia” di fedeli si reca in pellegrinaggio a piedi a Stornara, nel cuore della notte, per la festa di S. Rocco. Molte le sagre: del Castrato a luglio, dei Turcenille ad agosto, dei Tarallecce e vine a settembre e delle Pizze fritte l'8 dicembre).
Informazioni Turistiche
E' in epoca sveva che l’insediamento visse il suo momento di maggior gloria, quando l’imperatore Federico II, notoriamente innamorato della Puglia e della Capitanata in particolare, scelse questo luogo per fini residenziali e produttivi e vi fece costruire un castello poi distrutto da Carlo D'Angiò. Nel 1774 dalla “censuazione del Tavoliere” (assegnazione di lotti di terreno ad agricoltori nullatenenti) nacquero cinque colonie, tra cui Orta, denominate Reali Siti. Il paese conserva il palazzo ex gesuitico, con la sua piccola cella campanaria e il campanile a vela, un tempo sede della Regia Dogana delle Pecore che all'epoca dei Borboni svolgeva un ruolo di rilievo per l'economia locale, legata al passaggio delle greggi che dall'Abruzzo fluivano in Puglia a svernare. Interessanti gli ottocenteschi palazzi privati (Campese, Mascitelli, Traisci) e la Masseria Cirillo, antica residenza rurale del '700. La fertilità del territorio, particolarmente vocato alla coltivazione di piante arboricole, cerealicole e della vite, e la presenza di uno snodo viario, hanno reso Orta Nova un importante centro di produzione agricola e commerciale fin dai tempi prima dei Romani e poi degli Svevi, Angiò e D'Aragona. La produzione di vino ad Orta era così importante che alla fine del 1800 l’amministrazione dell’epoca ritenne opportuno assumere un enologo condotto e oggi l'area agricola copre 10.000 ettari circa, tra ortaggi, cereali, vigneto e olivo.
Denominazioni collegate
Aleatico di Puglia
Regione di riferimento: PugliaEnoregione: MESSAPIA E VALLE D'ITRIA, SALENTO, TAVOLIERE, TERRA DI BARI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Sava, Comune di San Severo, Comune di San Pancrazio Salentino, Comune di San Donaci, Comune di Orta Nova, Comune di Novoli, Comune di Martina Franca, Comune di Manduria, Comune di Locorotondo, Comune di Lizzano, Comune di Galatina, Comune di Cellino San Marco, Comune di Carosino, Comune di Brindisi, Comune di Torricella
Enti Interessati
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Doc aleatico di puglia
Orta Nova
Regione di riferimento: PugliaEnoregione: TAVOLIERE
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di Orta Nova
Enti Interessati
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Doc orta nova
Tavoliere delle Puglie o Tavoliere
Regione di riferimento: PugliaEnoregione: TAVOLIERE, TERRA DI BARI
Tipo denominazione : DOC
Enti Collegati
Comune di San Severo, Comune di Orta Nova
Enti Interessati
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Doc tavoliere delle puglie o tavoliere
Daunia
Regione di riferimento: PugliaEnoregione: TAVOLIERE
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Comune di San Severo, Comune di Orta Nova
Enti Interessati
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Daunia
Puglia
Regione di riferimento: PugliaEnoregione: MESSAPIA E VALLE D'ITRIA, SALENTO, TAVOLIERE, TERRA DI BARI
Tipo denominazione : IGT
Enti Collegati
Comune di Sava, Comune di San Severo, Comune di San Pancrazio Salentino, Comune di San Donaci, Comune di Orta Nova, Comune di Novoli, Comune di Martina Franca, Comune di Manduria, Comune di Locorotondo, Comune di Lizzano, Comune di Galatina, Comune di Cellino San Marco, Comune di Carosino, Comune di Brindisi, Comune di Torricella
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