Sede Amministrativa Cortile del Collegio 3 14023 Cocconato (Asti)
Origine del nome
Il nome Cocconato deriva dal nome latino “cum conatu”, a testimonianza dello sforzo che occorreva per arrivarci, in un tempo antico, risalendo lentamente a piedi o a cavallo le tortuose strade collinari.
Le origini del paese, chiamato anche la Riviera del Monferrato, risalgono all'epoca romana, ma forse esisteva già un antico insediamento dei Liguri, come testimoniava nel fondovalle la leggendaria città di Marcellina, distrutta durante le invasioni barbariche. Alla città di Marcellina si lega la leggenda della Pietra Gagnola, un simulacro d’oro massiccio a forma di cane, che veniva messo sull’erpice, ritenendo che avesse il potere di rendere fertile la terra. All’epoca delle invasioni barbariche, la Pietra e un busto aureo dell’imperatore vennero gettati in un profondo pozzo, dove potrebbero ancor oggi essere nascosti. Successivamente gli abitanti abbandonano l'insicura valle per rifugiarsi sulla vicina collina, attorno al castello dei Conti Radicati, costruito nel X secolo. La famiglia dei Radicati, molto potente, riesce grazie ad abili alleanze a creare uno piccolo stato autonomo che gode di privilegi fino alla fine del XVI secolo, ottenendo anche il diritto di battere moneta. I Radicati sono all'inizio feudatari del vescovo di Vercelli, poi del comune di Asti e poi del marchese del Monferrato. Dal 1480 e fino al 1586, Cocconato entra a far parte dei possedimenti dei Savoia. Nel 1556 il castello viene distrutto durante le guerre franco-spagnole. Nel XVII secolo inizia un periodo di declino dovuto a frequenti saccheggi, pestilenze e carestie. Cocconato rinasce con il dominio napoleonico come capoluogo di mandamento. Il colle viene scelto da Napoleone come sede di una stazione del telegrafo ottico per collegare Parigi con Milano e Venezia. Dalla sua torre Cocconato 'leggeva' i segnali provenienti in sequenza da Torino e Superga, da Superga ad Albugnano e li trasmetteva quindi di colle in colle fino a Milano. Durante gli ultimi decenni dell'Ottocento e l'inizio del Novecento Cocconato conosce un periodo di particolare floridezza economica che portò al fiorire di locande e alberghi in cui ospitare i forestieri: un secolo fa se ne contavano venti, ubicati nel concentrico e nelle borgate, famosi per la cucina semplice ma ricca di sapore.
Feste
Fiera di San Marco (25 aprile), stands gastronomici di produttori locali, vini del territorio. Cocco…Wine Vini e Sapori del Monferrato, due giorni di assaggi enogastronomici, wine tasting, enoteche di regioni diverse ogni anno (fine agosto, inizio settembre). Calici di Stelle (10 agosto). Fiera Medievale e Palio degli asini (quarta domenica di settembre). Il mercato settimanale si svolge il sabato con presenza di banchi prodotti a km0, in Piazza Giordano. Patrono: SS. Fausto e Felice (seconda domenica di settembre).
Informazioni Turistiche
DA VEDERE Il Palazzo comunale costituiva la propaggine meridionale del castello; venne edificato nel XV secolo in occasione dei lavori di ricostruzione di parte del maniero. La costruzione rappresenta uno dei rari esempi per il Piemonte di edifici civili in stile gotico. L’edificio presenta pianta irregolare, che segue l’andamento della strada, e presenta tre piani fuori terra dalla parte verso via Roma e due dalla parte del cortile interno. Nel corso dell’Ottocento vennero apportati numerosi ammodernamenti, che ne cancellarono parzialmente le caratteristiche medievali. In fondo al cortile interno del Municipio, detto del Collegio (a ricordo dell’istituzione scolastica fondata nel 1754), si eleva l’edificio un tempo sede delle Carceri mandamentali (ricavato nel 1884 nei locali riadattati del vecchio collegio). Il piano superiore è caratterizzato da un loggiato. Nel 1669 venne edificata la parrocchiale di S. Maria della Consolazione; all’interno si possono ammirare le otto cappelle laterali, in parte di proprietà di famiglie nobili di un tempo; tra le varie pale d’altare spiccano quella dedicata a Ognissanti, di scuola genovese (1652-60), quella dell’Angelo Custode, del pittore torinese Giovanni Francesco Sacchetti (1675), quella della Madonna del Rosario, realizzata dalla scuola del Moncalvo (XVII sec.). La maestosa pala absidale (1731), opera del pittore valsesiano Vitaliano Grassi, raffigurante la Madonna della Consolazione e i santi patroni Fausto e Felice, risulta di grande interesse per essere la più antica raffigurazione iconografica dell’abitato. Sopra la bussola d’ingresso è situato l’organo, costruito dai fratelli Lingiardi di Pavia nel 1860. La Torre, oggi villa privata, è ciò che rimane, seppur modificata totalmente nel tempo, dell’antico castello costruito dai conti Radicati nel X secolo. Nel 1800 la torre, ormai in parte crollata, venne adibita a stazione del famoso telegrafo ottico Chappe, voluto da Napoleone per collegare Parigi con Milano e Venezia. All’imbocco di via Roma, sul lato sinistro si può ammirare la chiesa della SS. Trinità, sede dell’omonima confraternita, realizzata nel 1617 per voto della popolazione contro la peste. Di notevole pregio sono l’altare maggiore in legno scolpito e dorato, della seconda metà del XVII secolo, la pala raffigurante l’Incoronazione della Vergine, attribuita alla bottega del Moncalvo e i tre paliotti in scagliola del XVIII secolo della bottega dei Solaro. In via XXIV Maggio, all’angolo con via Roma e adiacente alla casa parrocchiale, si incontra la piccola chiesa di S. Caterina d’Alessandria, costruita nel 1747 quale sede della Compagnia delle Umiliate, fondata nel 1660.
ITINERARI 1. Da piazza Cavour, imboccata via Vittorio Veneto e, dopo il campo sportivo “Dino Emanuel”, proseguendo lungo strada Maroero, si giunge al santuario della Madonna delle Grazie. Di costruzione sicuramente antecedente al XV secolo, venne eretto per “racchiudervi un pilone votivo, portante dipinta a fresco l'immagine della Vergine”. Tale santuario rappresenta da sempre uno dei luoghi di culto più frequentati dalla popolazione cocconatese; vi sono conservati oltre 300 ex-voto, alcuni dei quali risalenti al Seicento. Dopo la frazione Maroero, imboccata strada Cocconito, si raggiunge l’omonima frazione (comune autonomo fino al 1875) con la sua bella chiesa di S. Bartolomeo. Oltrepassate le abitazioni di Vignaretto, si scende nel fondovalle, fra campi, prati e secolari boschi, ove sorge la frazione Bonvino; il toponimo testimonia la diffusa presenza nella zona di vigneti. Fra le case rurali, si erge la chiesa di San Martino, risalente al 1821. Da Bonvino si può volendo tornare in paese, salendo i due chilometri di strada Vai, un percorso in un incantevole paesaggio campestre. Diversamente, dalla strada provinciale si può salire alla borgata Tuffo, dove si può ammirare, in cima alla collina, la chiesa intitolata ai santi Pietro e Paolo, ricostruita a metà Ottocento. A Tuffo non può mancare una visita all’imponente palazzo Bottino, ubicato nell’omonima via. Si tratta di una casa nobiliare di pregevole fattura, oggi adibita ad abitazione privata con due giardini, uno all’italiana e uno all’inglese. Poco oltre, la piccola chiesa di S. Grato del VII secolo, ma riedificata a fine Ottocento. 2. Da piazza Giordano, si scende lungo la provinciale per Piovà Massaia; oltrepassata la cappella campestre di S. Sebastiano del 1886, si raggiungono le case Sabbione. Di qui si scende alla frazione Vastapaglia per ammirare la chiesa di S. Defendente, costruita nel 1826; il quadro absidale raffigurante il santo titolare con la Madonna del Carmine e san Paolo, è opera di Giovanni Comandù, attivo alla fine del Settecento alla corte torinese. Al fine di preservare il prezioso dipinto dai rischi di effrazione e dall’umidità, l’originale, dopo i restauri, è stato collocato nella chiesa della SS. Trinità, mentre nella chiesa frazionale è stata posta una copia. Oltre alla chiesa risultano interessanti alcuni edifici rurali, sia a livello architettonico-compositivo, sia per le ingegnose tecniche costruttive, basate su un sapiente uso di materiali disponibili in loco (soffitti in pannelli di gesso, camini, scale in pietra, loggiati in legno). Da Vastapaglia di può scendere nel fondovalle e quindi risalire verso la frazione Gesso, con le vicine secolari cave, caratterizzate da coltivazione a gradini e in gallerie sotterranee.
Il Comune fa parte della Strada del Vino Asteana; FIGS (Federazione Italiana Giochi Storici); Bandiera Arancione. Area sosta camper in Frazione Tuffo.
INFORMAZIONE TURISTICA: IAT Piazza Cavour, tel. 0141600076 (aperto sabato e domenica da aprile a settembre e periodo natalizio) – Pro Loco Cortile del Collegio 3 – tel 328 6635774.
PERSONAGGI Angelo Bottino, garibaldino dei Mille, ha partecipato alla Guerra di Indipendenza a fianco di Giuseppe Garibaldi quando fu ferito alla gamba in Aspromonte. Enrico Giachino, pittore. Luigi Dezzani, 80° di azienda vitivinicola; F.lli Roberto, Giulio e Paolo Bava, 100 anni di azienda vitivinicola.
PUBBLICAZIONI Storia di Cocconato “Rocca” € 20,00
BUONE PRATICHE Cambio di tutte i punti di illuminazione pubblica con led ed anche presso gli edifici pubblici. FORMAZIONE: Nen Mac Bosc, scuola di intaglio, scultura e restauro legno, Via Roma 74.